Terrore a Strasburgo Spari e morti in strada al mercatino di Natale
●Caccia all’uomo in Francia: «È un radicalizzato». Un altro ricercato La polizia: «Almeno 4 vittime, diversi i feriti». Indaga l’antiterrorismo
Diversi colpi in strada a Strasburgo, secondo la polizia ci sarebbero almeno quattro morti e undici feriti. E c’è un secondo sospettato per la sparatoria. L’uomo era schedato per diversi reati e considerato «un soggetto già radicalizzato»
Quando è arrivata la notizia, attorno alle 20, l’Europa è ripiombata nell’incubo terrorismo. Un uomo ha aperto il fuoco con un’arma automatica, sparando sulla folla nella Grand Rue des Grandes Arcades di Strasburgo, dove era allestito il mercatino di Natale.
Ieri sera fonti di polizia hanno parlato di 4 vittime e 11 feriti. Ma c’è il timore che il bilancio possa aggravarsi. Secondo le prime ricostruzioni il killer sarebbe un uomo radicalizzato di 29 anni, originario di Strasburgo, che dopo l’attacco si è dato alla fuga in direzione della
Grand’Rue, dove tra l’altro alcuni testimoni avrebbero sentito ulteriori spari. È seguito poi un conflitto a fuoco con la polizia nel quartiere di Neudorf, che però non avrebbe portato alla cattura del killer. Una fonte vicina all’inchiesta citata da Le Figaro ha riferito che l’uomo, identificato con il nome di Cherif C. (già condannato nel 2011 a due anni di carcere, di cui sei mesi per un’aggressione con un coccio di bottiglia), doveva essere arrestato ieri mattina dai gendarmi francesi, ma il blitz non è andato a buon fine perché non si trovava in casa. In un primo momento le autorità avevano escluso l’intervento di possibili complici, poi in tarda serata è iniziata la caccia a una seconda persona, e un’altra operazione della polizia in place Broglie.
Ma ieri sera il centro di Strasburgo era blindatissimo, per via della crisi dei gilet gialli che in questi giorni sta attraversando la Francia.
Il primo a dare la notizia e a postare le prime immagini dell’attacco, attraverso Twitter, è stato Alain Fontanel, il vicesindaco della città francese. Il mercatino è stato subito evacuato e il ministero dell’Interno francese, Christophe Castaner, ha chiesto ai cittadini di «rimanere a casa» e di seguire le istruzioni delle autorità, parlando di «un grave incidente di sicurezza pubblica».
Il presidente francese, Emmanuel Macron ha lasciato in anticipo un ricevimento in corso all’Eliseo per seguire personalmente gli eventi e ha inviato sul posto il
AFP
bancarelle dei mercatini e i locali pieni di gente. E subito si è pensato all’attacco terroristico.
In un attimo la città si è svuotata e si è trasformata in un deserto di case e locali sbarrati, strade transennate, auto della polizia e ambulanze che correvano nelle strade vuote. Il Parlamento europeo, dove ieri c’è stata la plenaria, è stato blindato. «Ho dato ordine di chiuderlo, nessuno può entrare e nessuno può uscire». Così il presidente del Parlamento Ue, Antonio Tajani, in un video postato su Twitter dal suo ufficio all’Europarlamento.E sono stati proprio alcuni eurodeputati italiani i primi a raccontare quanto avevano visto. Come Michela Giuffrida, del Pd: «Ero a 150 metri dal luogo in cui si sono sentiti i primi spari. Abbiamo visto la gente scappare e la polizia correre e ci siamo resi conto di quanto stava accadendo. Io mi trovo adesso chiusa in un pub. Prima eravamo al piano terra, poi ci hanno detto che c’era pericolo e siamo saliti al primo. Qui è pieno di gente in giro che visita i mercatini di Natale e la città...». O come Marco Affronte, eurodeputato dei Verdi: «Ho sentito i colpi, sei o sette, e ho visto due donne a terra colpite e una che urlava, mi sono allontanato per mettermi al riparo. Siamo qui in un cortile interno nel centro di Strasburgo, la polizia ha evacuato la zona». E ieri sera si è diffusa la notizia, non confermata, che tra i feriti ci fosse anche giovane giornalista italiano, un cronista radiofonico di Europhonica, emittente che fa parte del network delle radio universitarie.
SANGUE SULLE FESTE
L’attacco al mercatino di Natale ci ha riportato alla mente l’attentato di Berlino, nel 2016.
Era il 19 dicembre. Allora un Tir nero si lanciò contro la folla, con una dinamica che seguiva il modello della strage di Nizza. Bilancio gravissimo: 12 morti e 48 feriti. Tra le vittime anche una giovane italiana, Fabrizia Di Lorenzo, di 31 anni. L’attentatore di Berlino, Anis Amri, fu poi ucciso dalla polizia italiana a Sesto San Giovanni. Ma il mercatino di Strasburgo è finito più di una volta nel mirino dei terroristi. L’ultima nel novembre del 2016, quando sette persone vennero fermate dalle forze speciali francesi prima che mettessero a segno un attentato. Lo stesso mercatino di Strasburgo era già stato individuato come bersaglio di un attentato nel 2000 da parte di quattro algerini che avevano progettato di piazzare una bomba alla vigilia del Capodanno 2001 davanti alla Cattedrale, ma la strage per fortuna fu evitata grazie alle informazioni fornite dai servizi segreti tedeschi. PARIGI, 13.11.2015
Tre attacchi coordinati, in tre zone: lo Stade de France, l’11° arrondissement e il Bataclan. Un’italiana tra le 130 le vittime NIZZA, 14.7.2016
Tir sulla Promenade affollata per la festa. Travolte e uccise 86 persone. I feriti sono oltre 450. Sei le vittime italiane BERLINO, 19.12.2016
Un camion piomba sul mercatino di Natale, uccide 12 persone, tra cui un’italiana. I feriti sono oltre cinquanta BARCELLONA, 17.8.2017
Un furgone sulla Rambla fa 13 vittime. I feriti sono quasi 90. Dopo l’attentato, un secondo attacco a Cambrils