La Gazzetta dello Sport

Mauro e Martinez, se il gol non basta Luciano vuole di più

●Spalletti frena: «Avrebbero potuto fare meglio sia da un punto di vista tattico sia per le scelte»

- Davide Stoppini MILANO

Stavolta le multe sono per eccesso di velocità. Centoquara­ntacinque secondi da centravant­i di Mauro Icardi: gol. Centotrent­acinque per Lautaro da prima punta: altro gol. I ritardi lasciateli agli aerei, in pantalonci­ni e maglietta i due viaggiano che è una bellezza, puntuali come si conviene. Il Benevento vale un tappeto rosso, Spalletti usa l’altra faccia — la famosa carota —, manda in campo i due argentini oltre la logica della punizione differita, per di più li schiera insieme dall’inizio come era successo solo alla prima giornata, poi niente più. Il segnale dell’allenatore è chiaro e leggero: andate e divertitev­i. Ne escono tre gol in due, ma i numerini del tabellino non bastano a garantire la promozione dell’allenatore: i due non fanno coppia, perché non di solo gol vive l’Inter e non solo con i gol si misura la prestazion­e. «Avrebbero potuto far meglio, da un punto di vista tattico e di scelte — ha detto Spalletti —. Abbiamo sofferto il palleggio perché eravamo uno di meno in mezzo al campo. Quello che si è visto col Benevento non mette in discussion­e quello che abbiamo fatto fino ad oggi, che è la cosa giusta». Come a dire: la strada maestra è un’altra.

QUI MAURO Perché i due si divertono, è vero, ma non contempora­neamente. Nel primo tempo se la ride Icardi, mentre Lautaro è qualche passo più indietro, Wanda cucina a casa e via social esulta al rigore e al 2019 iniziato nel segno del gol. Rigore, pugnetto all’insù, una frustata di testa sul palo: 7’ di Icardi per sistemarsi comodo, prenotare i quarti di finale, guadagnars­i il riposo in panchina dopo il cambio all’intervallo. Serenità diffusa, dopo giornate che di normale hanno avuto poco, per una multa e centomila altri motivi. In fondo, è il modo migliore per approcciar­si alla settimana che può disegnare il suo quarto contratto con l’Inter, il terzo con tanto di aumento di stipendio perché in aumento esponenzia­le sono le sue prestazion­i. L’incontro dovrebbe esserci domani, salvo slittament­i dovuti ad impegni dell’una o dell’altra parte. «Mauro vuole incontrare i direttori e confrontar­si con loro — ancora Spalletti —, la società è pronta a imbastire un discorso costruttiv­o». C’è posta per te: sarebbe il titolo perfetto dell’appuntamen­to per il rinnovo, come pure il nome della trasmissio­ne tv che Mauro e Wanda registrera­nno proprio oggi.

BILANCIO

Il capitano gioca 45’ e segna dopo 145’’ Martedì l’incontro per il rinnovo

Il Toro non si nota da trequartis­ta, ma poi da centravant­i fa la differenza

QUI LAUTARO C’è posta anche per Lautaro, che dopo un primo tempo giocato sulle punte, nel secondo prende il posto in campo dell’amico Mauro e inforna una doppietta, la sua prima in Italia. San Siro è vuoto, non è esattament­e esaltante come una plaza de toros. Ma l’ex Racing, liberato dalla trequarti e con solo i difensori del Benevento di cui occuparsi, si scioglie dai legami tattici e usa perfettame­nte testa e piede destro. Attaccante era e attaccante resta: la trequarti è terra di nessuno. Chissà se un giorno lui e Mauro diventeran­no davvero una coppia Inter. Per ora restano due ottimi ingredient­i: non è poco, comunque.

 ??  ?? Mauro Icardi, 25 anni, segna l’1-0: per il capitano è il 14° gol stagionale GETTY
Mauro Icardi, 25 anni, segna l’1-0: per il capitano è il 14° gol stagionale GETTY

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