Mazzarri: «Troppi errori, sono profondamente deluso...»
●«Primo tempo di sofferenza, ma nella ripresa dovevamo fare gol». Cairo: «Non c’è niente da dire...»
Un grave errore di Djidji, che «poteva fermare sul nascere magari con un fallo tattico il contropiede di Simeone». E poi «una grossa ingenuità di Lyanco sul controllo del pallone», che agevola con quella esitazione fatale la rapidità di Chiesa. Così il Toro «ha regalato la qualificazione alla Fiorentina. Che ha giocato bene, intendiamoci, su questo non si discute. Però dopo quel primo tempo di sofferenza, nel quale non riuscivamo a giocare palla velocemente a causa del loro pressing e di un terreno scivoloso, noi in avvio di ripresa abbiamo costruito le palle gol che avrebbero potuto darci il passaggio del turno. Anche lì, però, abbiamo commesso errori: almeno una rete bisognava segnarla». DELUSIONE Ed ecco perché Walter Mazzarri mostra in pubblico tutta la sua «profonda delusione. Avremmo voluto andare avanti il più possibile. Certo, per poter vincere la Coppa sarebbero serviti dei miracoli sportivi, però con la Fiorentina si è giocato alla pari e quindi sarebbe stato fattibile spuntarla. Senza i regali che purtroppo abbiamo fatto». Il tecnico spiega così i cambi. «Nkoulou è sceso in campo giusto perché avevo passato la notte a convincerlo. reduce da influenza, si sentiva fiacco e sapevamo che non avrebbe retto i 90’. Lyanco ha commesso un errore però va compreso, era da un anno che non si calava nel clima agonistico. Anche Baselli mi ha chiesto di uscire, era stremato. Berenguer tardi? Preso il gol ho cercato il tutto per tutto. Invece del pari è arrivato il loro raddoppio». La sua delusione il pubblico l’aveva sfogata con una fischiata mentre la squadra si era radunata per il saluto finale. E quella del presidente Cairo è racchiusa in questa unica battuta: «Non c’è niente da dire». Pronunciata, giusto per educazione, prima di infilarsi in auto. MERCATO Ora il Torino è atteso da due partite dall’alto coefficiente di difficoltà, cioè Roma e Inter. E fin qui quando si è trattato di fare il salto di qualità, lo ha fallito. A questo punto, può servire un rinforzo? «Adesso abbiamo 13-14 giocatori di grande affidabilità. Perché si possa migliorare occorrerebbe un elemento così bravo da inserirsi subito negli undici. Non credo che sul mercato di gennaio sia possibile trovarlo perché chi ce li ha quelli forti se li tiene. Vedremo».