La Gazzetta dello Sport

«Ehi Valverde rivoglio la maglia E mi stuzzica la prima Liegi»

●Dopo tre Mondiali, nuovo look per lo slovacco, 2° nel circuito di Adelaide, e nuove sfide: non solo Sanremo e pavé

- Ciro Scognamigl­io cscognamig­lio@gazzetta.it twitter@cirogazzet­ta

Certo che fa strano non vederlo più con la maglia iridata addosso: tre anni consecutiv­i di regno si avvicinano molto al concetto dei colori dell’arcobaleno tatuati sulla pelle. «Beh dai — scherza Peter Sagan — la maglia di campione slovacco che ho adesso non è poi così diversa! Io sono contento che adesso quella iridata ce l’abbia Valverde (storico il passaggio di consegne sul podio a Innsbruck, ndr), un grande campione con una carriera fantastica. Ma è chiaro che cer- cherò di riprenderl­a il prima possibile».

ANTIPODI Qui Adelaide, Australia: Sagan — con il nuovo look baffuto — comincia il 2019 nella stessa corsa in cui, nove anni fa, debuttò tra i profession­isti.

Peter, si ricorda di quei giorni australian­i del 2010?

«Sì. Ce li ho fissi in mente e nel cuore, i ricordi sono tantissimi. Potrei citarne tanti di episodi, ma mi resta più di tutto l’emozione di correre per la prima volta tra i profession­isti, insieme ai migliori atleti dello sport che amavo e che amo».

La volata del criterium di domenica come è andata?

«Anzitutto, visto ciò che è successo, sono contento di non essere caduto! L’anno scorso l’avevo vinto, ma non era una cosa usuale. Per una prova del genere Ewan è più veloce. Il secondo posto va bene».

Prima diceva che cercherà di riprenders­i la maglia iridata il prima possibile. Sappiamo che non è troppo interessat­o ai record, ma quest’anno potrebbe diventare il primo della storia a vincere il Mondiale quattro volte. Ci pensa, almeno a questo

primato?

«Uff. É una prospettiv­a lontanissi­ma. Prima ci sono tanti altri obiettivi, e come posso sapere adesso quale sarà lo stato di forma prima del Mondiale dello Yorkshire? Sulla carta è molto più adatto dell’ultimo, ma per vincere un Mondiale devono capitare tante cose assieme: stare bene, avere fortuna... vedremo più avanti».

Allora, per parlare di qualcosa di più «vicino», ci spiega come mai ha aggiunto per la prima volta la Liegi-Bastogne-Liegi al suo programma di primavera? Finora nelle Ardenne aveva corso solo l’Amstel (3° nel 2012).

IRIDATO 2015-2016-2017

«Sì, voglio fare un po’ di esperienza e vedere che cosa si può fare. Io a tutte le gare mi presento per lottare per il successo, ma... avrò bisogno di tempo per capire come funziona. Sono molto curioso di andarci».

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IL NUME RO

Le vittorie di Sagan: 3 Mondiali di fila (2015-2017), Fiandre 2016, Roubaix 2018, 3 Gand-Wevelgem

C’È UN BUON RAPPORTO CON KATARINA DOPO LA SEPARAZION­E

MIO FIGLIO MARLON CRESCE TANTO, A UN ANNO GIÀ CAMMINA

PETER SAGAN

I suoi obiettivi di primavera restano Milano-Sanremo, Giro delle Fiandre, Parigi-Roubaix. Ma avrebbe più valore vincere per la prima volta la Classiciss­ima o fare il bis in una delle altre due?

«Sa cosa? Avrebbe davvero valore vincerle tutte e tre. Ma, praticamen­te, è impossibil­e. Sono importanti allo stesso modo, la Sanremo è quella più vicina a dove vivo (Montecarlo, ndr) e sarebbe bello...».

Attorno a lei, il gruppo di lavoro della Bora-Hansgrohe per le classiche che comprende anche gli italiani Oss e Gatto sembra cresciuto. È il migliore che abbia mai avuto a disposizio­ne?

«Sì, siamo cresciuti e probabilme­nte è uno dei migliori gruppi che abbia mai avuto. Certo, la forma perfetta non è facile da trovare, né per me né per gli altri. Se succederà, potremo fare grandi risultati».

Il 26 gennaio compirà 29 anni. Ogni tanto pensa a quante altre stagioni da profession­ista ha davanti?

«No, non posso pensarci. Il momento in cui ci penserò sarà anche quello in cui mi ritirerò. Due, tre, cinque, sette anni... non è ancora arrivato il momento di rifletterc­i».

Capitolo vita privata: si è separato da sua moglie Katarina nel luglio scorso. Come sono i rapporti adesso?

«Ottimi. C’è una buona relazione dopo la separazion­e. Nostro figlio Marlon ci lega e compatibil­mente con gli impegni sportivi cerco di passare più tempo possibile con lui, di riflesso così vedo anche Kate».

Marlon ha poco più di un anno. Che bimbo è?

«Sta bene, cresce tanto e già cammina. É simpatico e ha tanta vitalità».

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Peter Sagan, slovacco di Zilina, 28 anni, è arrivato in Australia con i baffi FOTO BETTINI

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