Verso Juve-Milan a Gedda tra le donne «invisibili»
●Telefonata tra il d.t. rossonero e il presidente del Genoa per il bomber polacco, si attende il via libera di Elliott. Ma i Blues devono stringere per il Pipita
Niente più colpi a salve per il pistolero. Dopo tante telefonate trasversali, ieri Milan e Genoa hanno avuto il primo contatto diretto per Krzysztof Piatek. È una mossa che avrà certamente un impatto nell’attesa vigilia per l’assegnazione della Supercoppa, la prova che in questa sfida si gioca gran parte del futuro del Pipita.
ELLIOTT E IL VIA LIBERA
Mentre resta bassa la fiamma del dialogo tra il Chelsea e la Juve per l’ok al prestito di Gonzalo Higuain, il responsabile dell’area tecnica rossonera si è portato avanti nella caccia al suo erede. Leonardo e Maldini solo oggi raggiungeranno la squadra a Gedda: un ritardo che non sa di trascuratezza per i giocatori. Anche ieri in via Aldo Rossi c’è stato un gran da fare e la pratica del centravanti evidentemente riempie i pensieri degli uomini-mercato. I dettagli della telefonata-regina tra Leonardo ed Enrico Preziosi vengono abilmente nascosti dagli interessati. Non a caso l’idea di un vertice è evaporata con il passare delle ore soprattutto per motivi di privacy. O meglio: anche se il faccia a faccia c’è stato nessuno ha interesse a confermarlo. Il manager tecnico del Milan deve fare i conti con la prassi interna che prevede l’autorizzazione direttamente da Londra: dalla sede centrale (in Europa) del fondo Elliott, ovviamente attraverso l’ok dell’a.d. Ivan Gazidis.
ATTESA CHELSEA
La proprietà prima di muoversi intende avere certezze sull’effettiva uscita di Higuain e sino a ieri Marina Granovskaia non aveva dato i segnali tanto auspicati dalla Juve per un prestito sino al giugno 2020 con un onere di almeno 27 milioni. Una situazione di stallo comprensibile, visto che tutti i protagonisti di questa vicenda sanno bene quanto sia importante l’impegno di domani nella Supercoppa italiana. L’esito di questa gara può incidere non poco sul futuro del Pipita, sinora determinato a raggiungere il maestro Sarri a Stamford Bridge. Quindi la accorta manager russa aspetta e gioca al ribasso, sperando di approfittare del nervosismo altrui. Anche per questo motivo il Milan non vuol correre il rischio di impantanarsi nella vana attesa di buone nuove da Londra. L’impressione è che bisognerà pazientare sino a fine mese per conoscere il finale. È comprensibile, allora, che Leo si muova con discrezione per scoprire come ottenere il sì genoano. Tanto più che proprio nelle ultime ore, complice la tournée spagnola della squadra di Prandelli, si sono diffuse svariate voci sulla discesa in campo del Real. Come sempre accade in questi casi i media di Madrid hanno dato enfasi all’ipotesi, anche se i fatti dicono che l’interesse blanco è solo in embrione. Come per altri grandi club europei Piatek è un’opzione per l’estate, non un’esigenza immediata.
LE CONDIZIONI In questa fase il club rossonero deve fare i conti con le difficoltà del Genoa a vendere il proprio gioiello a metà campionato. Peraltro i dirigenti milanisti non possono impegnarsi con acquisti a titolo definitivo, dovendo fare i conti con i paletti del Fair Play finanziario. Come si può risolvere allora la questione? Il canovaccio di via Aldo Rossi prevede una sola strada: prestito oneroso ingente con diritto di riscatto che comporti dei pagamenti spalmati su almeno 3 anni. Preziosi potrà accettare una proposta di questo genere? Ovviamente tutti questi discorsi fanno sempre capo a Higuain e al possibile accordo per il suo trasferimento a Londra. Poniamo che il Chelsea rilevi l’onere dei 9 milioni ancora da pagare alla Juve per il prestito di questa stagione, il Milan potrebbe dirottare quella cifra proprio per finanziare l’arrivo del polacco. Senza trascurare mai che il club milanista si libererebbe anche dei 9 milioni lordi di stipendio che deve ancora al Pipita sino a giugno. Quindi le risorse nell’immediato non mancherebbero per invogliare il Genoa e il suo tiratore scelto sotto rete. La mossa di ieri serve a raccogliere le infor-
mazioni necessarie per mettere le ali ad un’operazione che è sempre più al centro degli interessi rossoneri. Del resto la candidatura di Alvaro Morata appare ormai in picchiata: non tanto per questioni tecniche, ma per il peso economico che comporta. Il Chelsea valuta lo spagnolo almeno 60 milioni di euro e il suo ingaggio al lordo è di altri 15 milioni annui. Inutile dire che Piatek si accontenterebbe di molto meno.
LA TESI DI DON FABIO Comunque comanda sempre la volontà di Higuain: la sua crisi in rossonero fa discutere. Parlando a Radio Uno ieri Fabio Capello ha analizzato il caso: «Purtroppo quest’anno gli è rimasto dentro quel rigore sbagliato con la Juve e da allora non è più stato lui. Ora gioca più lontano dalla porta. Si è perso anche a causa delle voci sul Chelsea». Non lo riconosce più: «In campo appare svogliato, un giocatore del tutto diverso da quello di Real, Napoli e Juve. Però non si può discutere». Per lui pensa ormai solo a Sarri: «La sensazione è che voglia andare da un allenatore che secondo lui metta in evidenza i suoi pregi».