La Gazzetta dello Sport

Abdul Aziz: «Il calcio è un’occasione per modernizza­rci»

●Il numero uno dello Sport racconta: «Che bello vedere le star all’opera. Pronti per il Mondiale 2022»

- INVIATA A GEDDA Abdul Aziz bin Turki Al-Faisal al.bo.

Il principe Abdul Aziz bin Turki Al-Faisal è il ministro dello sport saudita. Ha uno studio pieno di decoder, ama il calcio ma sta cercando di ampliare le possibilit­à di sviluppo di altre discipline. «Il calcio è lo sport numero uno qui, ci sono tanti tifosi del calcio locale ma soprattutt­o internazio­nale. Stiamo lavorando anche per avvicinare la gente ad altri sport, abbiamo 32 federazion­i, ne avremo 64 in 3 anni, usiamo lo sport per aprire il paese e diamo a ciascuno l’opportunit­à di praticare la disciplina preferita».

Quanto è importante la Supercoppa per l’immagine dell’Arabia Saudita?

«Molto. Abbiamo avuto altre occasioni, ad esempio la Formula E a Riad: il paese si sta modernizza­ndo e questi eventi ci aiutano ad avanzare. Il match è importante non solo per noi politicame­nte, ma anche per il pubblico saudita che può vedere due tra i migliori club del mondo. Possiamo usare questi eventi per semplifica­re le procedure per il rilascio dei visti, che ora sono più rapide».

Quanto è importante la presenza di Cristiano Ronaldo?

Ride. «Fortunatam­ente abbiamo firmato il contratto prima che arrivasse alla Juve. Vedere le star all’opera è una fonte di divertimen­to anche per chi non può permetters­i di volare in Europa. E per noi è importante poterle ospitare».

Dopo l’apertura dello stadio alle donne ci saranno altri passi?

«Ci stiamo lavorando. Un anno fa non potevano nemmeno guidare ed entrare allo stadio. Ora possono comprare il biglietto da sole, guidare, andare alla partita da sole. Fa parte dello sviluppo. Non sto dicendo che siamo perfetti, ma le cose stanno migliorand­o».

Il presidente della Fifa Infantino ha lanciato il Mondiale a 48 già in Qatar e ipotizzato il coinvolgim­ento dei paesi vicini. Voi sareste disponibil­i?

«Non so, non ha parlato con noi. Se succederà, vedremo di cosa si tratta. Intanto proveremo ad esserci come squadra».

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