Roma finalmente Schick Svanisce il sogno Entella
●Il ceco è scatenato: due gol, di cui uno di tacco, e l’assist a Marcano In rete pure Pastore. «Stecca» solo la curva: altri insulti contro Napoli
Perché sorprendersi? Le categorie esistono per fare la differenza. Così, come da pronostico, la Roma approda ai quarti di Coppa Italia contro la Fiorentina, battendo l’Entella con un 4-0 santificato da un doppietta di un ritrovato Schick e i gol di Marcano e Pastore. Così la superiore qualità dei calciatori giallorossi (da Serie A, appunto) hanno archiviato la pratica del match nel primo tempo, nonostante il gap dal punto di vista del gioco per 45’ non sia stato abissale, visto che la squadra di Chiavari (da Serie C quasi per caso) ha sì peccato in ingenuità nei singoli, mostrando però sempre coraggio. Logico però che se — dopo appena 21 secondi — Schick sbatte in rete un buon cross di Under, così come fa, in pieno recupero della prima frazione, il subentrato Marcano con un assist gioiello dello stesso attaccante ceco, le emozioni tendono a liofilizzarsi in fretta.
CORI ULTRÀ Ma a Di Francesco i problemi paiono non mancare mai, perché perde Perotti nel riscaldamento e poi, dopo pochi minuti, è costretto a sostituire anche Juan Jesus, che accusa un infortunio al ginocchio non banale, lasciando così il posto a Marcano in versione goleador. Detto che i colori biancocelesti dell’Entella evocano alla Curva Sud la Lazio e il Napoli — e così, tra gli insulti assortiti contro Liverpool, «cugini» e carabinieri, non manca il solito coro «Lavali col fuoco» — i giallorossi si dispongono col 4-2-3-1, con Pastore trequartista e Karsdorp rispolverato titolare dopo l’unica volta stagionale a settembre col Milan. La partenza fulminante l’abbiamo già descritta, cosa che sembrerebbe agevolare i meccanismi della Roma, visto che Under e Kluivert sono collocati assai larghi proprio per sfruttare l’ampiezza, mentre Karsdorp e Kolarov spingono forte, ben agevolati dalle geometrie di Cristante e Pellegrini. Chi impiega un tempo, però, a scrollarsi di dosso la ruggine è Pastore. Così, passata la prima bufera, l’Entella si riorganizza, pressa alto e cerca la profondità. E al 18’, da una punizione dal limite guadagnata da Mota, Olsen deve esibirsi in un doppio intervento su Nizzetto ed Eramo per evitare il pari. Insomma, i liguri ci sono e, pur non impegnando più davvero lo svedese se non alla fine con Icardi, restano pericolosi con cross e accelerazioni. Logico, però, che negli spazi sia la Roma a sfiorare il bis, soprattutto con Karsdorp (23’) da fuori e ancora con Schick di testa (40’) e che chiude virtualmente il match nel recupero, quando dà a Marcano, di tacco, la palla del raddoppio.
PASTORE E RICCARDI Con l’Entella che, nonostante i cambi, prova sempre a far gol, la ripresa diventa quasi un tiro a bersaglio per la Roma, padrona degli spazi, in cui lievita finalmente Pastore, autore della rete del poker al 29’, dopo che il tris — ancora una volta ad inizio tempo — era arrivato per opera di un sontuoso Schick, servito da Kluivert. Non basta. Se non ci fosse Paroni, la goleada sarebbe di dimensioni maggiori, perché il portiere è bravo sul ceco, Under e il neo entrato Zaniolo. E allora, in coda, si possono annotare con piacere due cose: i 3 gol annullati per fuorigioco (1 della Roma e 2 dell’Entella) su cui la Var conferma la bravura dei guardalinee, e sopratutto l’esordio del 17enne Riccardi, su cui pochi giorni fa il c.t. Mancini aveva espresso profezie fenomenali. Il talento c’è. Chissà che non lo mostri già nei quarti di finale contro la Fiorentina.