Fabian, prototipo di mezzala moderna Gioca in tutti i ruoli
●Ancelotti lo usa in ogni posizione della mediana. Il valore dell’andaluso è più che raddoppiato
La grande emozione per il suo primo gol al San Paolo l’ha voluta condividere con l’amico del cuore sivigliano, quello con cui è cresciuto: Alvarito. Infatti subito dopo aver segnato il 2-0 al Sassuolo, Fabian Ruiz è corso verso le telecamere alzando la manica sinistra per mostrare in primo piano il tatuaggio: due frecce che si incrociano con le iniziali dei nomi degli amici: A e F. Nostalgia andalusa? Non proprio, ma legame profondo con la propria terra, che in qualche modo lo stare nella città partenopea gli ricorda, almeno nei rapporti umani: «A Napoli mi sento a casa come a Siviglia e questo gol è stato elettrizzante davanti alla gente che mi vuole bene, come io ne voglio a loro».
PROTOTIPO Fabian è il prototipo del centrocampista come lo intende Carlo Ancelotti. È stato non a caso il primo giocatore sul mercato per il quale c’è stata piena sintonia col club. Giuntoli lo seguiva da tempo, così come Davide Ancelotti che, avendo la fidanzata a Siviglia, lo aveva ammirato al Betis coinvolgendo il padre nell’attenzione per questa mezzala concreta e tecnica. Infatti il tecnico emiliano lo ha schierato in tutti i ruoli in mediana: esterno destro o sinistro, con licenza di tagliare e cercare il tiro dalla distanza: bellissimo il suo primo centro in campionato a Udine con un destro da fuori area a giro, lui che è un mancino. Col Sassuolo ha giocato in mezzo, non un vero e proprio regista ma un giocatore che usa entrambi i piedi e soprattutto la testa, senza paura di lanciare il pallone (con precisione) anche a 30-40 metri. I 30 milioni pagati per la clausola dal Napoli sono stati ben spesi: oggi la valutazione dell’andaluso è più che raddoppiata a 22 anni.