Ritorna Kucka «Al Parma farò l’artigiano»
●L’ex centrocampista di Genoa e Milan ha lasciato il Trabzonspor: «La A mi mancava, ho grandi stimoli»
«Mi mancava la Serie A. Ho giocato in Italia per 6 anni e mezzo, volevo tornare». Detto, fatto. Juraj Kucka è il colpo di gennaio del Parma.
CASA ITALIA Il sorriso con cui ci accoglie ha cancellato la nostalgia dello slovacco, che ha detto addio al Trabzonspor per legarsi ai ducali fino al 2022: «Negli ultimi 6 mesi in Turchia non giocavo e sinceramente non so i motivi. Quella situazione non mi rendeva felice, ma non ci penso più. Nel vostro Paese mi sento a casa e così ho detto subito sì al Parma». Una trattativa durata quasi un mese. Tanto ci è voluto per liberarlo dalla “prigione” turca come racconta lo stesso Kuco: «Tutto è nato dalla chiamata a dicembre dell’intermediario Andrea Cattoli, che mi ha prospettato la possibilità di rientrare nel calcio italiano. Insieme al mio agente Karol Csonto hanno fatto un grande lavoro e ci tengo a ringraziarli. Sono contento di arrivare a Parma: ho grandi motivazioni. Non vedo l’ora di tornare in campo e sfidare i vecchi amici di Milan e Genoa».
LEADER In gialloblù dovrà vestire i panni del leader insieme ad Alves e Gervinho: «Le responsabilità mi gratificano. Non sono un peso, anzi sono orgoglioso di essere un punto di riferimento per i più giovani». D’altronde tutti hanno un modello a cui ispirarsi: «Il mio era Paul Scholes - racconta Kucka - del Manchester United. Impazzivo per lui». Dalla Turchia Juraj non ha perso di vista la Serie A: «La Juve è impressionante e superiore a tutte le altre, ma in una partita secca come la Supercoppa Italiana la si può battere. Due anni fa con il Milan ci sono riuscito, domani farò il tifo per i miei ex compagni». Tra gli amici speciali il connazionale Skriniar: «Milan sta facendo cose straordinarie. È il miglior difensore della Serie A. Non vedo l’ora di affrontarlo tra tre settimane». Da piccolo Kucka aveva la passione per il legno: «Sognavo di fare il taglialegna o l’artigiano per costruire le cose». Stesso compito che avrà a Parma: creare una mediana sempre più solida.