Si scatena Jesus City in scioltezza E torna -4 dai Reds
●Doppietta del brasiliano contro i Wolves Per Guardiola 5 vittorie di fila e 24 gol segnati
Sette gol dal 6 gennaio a ieri: è il momento di Gabriel Jesus e il Manchester City se lo gode. Poi c’è il resto: la reazione d’orgoglio di una squadra che a dicembre aveva perso tre gare - Chelsea, Crystal Palace e Leicester i giustizieri - ed era scivolata al terzo posto in campionato, il ritorno a pieno regime di David Silva – con 267 presenze in Premier da ieri nuovo recordman del club -, il recupero di Fernandinho, la forma straripante di Bernando Silva e di Sané. L’inversione di tendenza, avviata il 30 dicembre con il 3-1 a Southampton, ha portato a cinque successi di fila e ventiquattro gol. Il City è vivo e lotta: il meno quattro in classifica rispetto al Liverpool non concede più margini di errore, ma non è un ostacolo insormontabile. Con il Tottenham ora staccato di nove punti dai Reds e di cinque dai Citizens, si torna alle previsioni di partenza: lotta a due per il titolo.
JESUS Il successo sul Wolverhampton ha seguito le linee guida di questa rinascita. I Wolves erano stati la prima squadra a non cadere contro la banda di Guardiola in campionato, strappando l’1-1 il 25 agosto al Molineaux. Stavolta non c’è stata storia, con l’aggravante dell’espulsione di Boly al 19’ del primo tempo, per un’entrata scellerata su Bernardo Silva. Cartellino rosso sacrosanto e addio sogni di rimonta per Espirito Santo. Il City, passato al 10’ con un tocco in spaccata di Gabriel Jesus, su azione avviata da Laporte e rifinita con eleganza da Sané, ha avuto campo libero. Peccato per la qualità del match perché i Wolves giocano bene e hanno creato qualche spavento a Ederson anche in inferiorità numerica: quando il copione è di qualità, si può fare una bella figura anche in una posizione di indubbio svantaggio. DE BRUYNE Il bis di Jesus è arrivato al tramonto del primo tempo, grazie ad un rigore conquistato da Sterling: l’intervento di Bennett è stato più plateale che cattivo, ma il contatto c’è stato. Jesus, toccandosi GETTY il pizzetto prima di calciare, ha spiazzato Rui Patricio: 2-0 e risultato blindato. Nella ripresa, gestione tranquilla da parte del City, con la novità degli strappi cercati da De Bruyne, entrato al posto di David Silva e con la voglia matta di lasciare il segno. L’impresa è quasi riuscita, con la botta del 3-0 e la deviazione di Coady che ha impedito al belga di scrivere il suo nome tra i marcatori. Quisquilie, diceva l’immenso Totò. Parole decise, invece, quelle di Guardiola per cancellare il malumore dal viso di Jesus al momento della sostituzione, per dare spazio a Aguero. Proviamo a immaginare: «Hai segnato sette gol in tre partite ragazzo, devi essere orgoglioso e sereno». Il City ha dato spettacolo fino all’ultimo, compreso lo show di Ederson, uscito con i piedi fuori dall’area, bravo a recuperare il pallone dopo un tocco maldestro e sfrontato nel palleggiare con il resto della squadra a centrocampo: l’Etihad ha gradito, il Wolverhampton e i suoi tremila tifosi al seguito un po’ meno. L’abbraccio finale di Guardiola con Espirito Santo ha spazzato via i cattivi pensieri. Impressionanti i dati statistici del City: 1.024 tocchi, 847 passaggi, 76% di possesso palla. I numeri non sono tutto nel calcio, ma dicono tanto.
CLASSIFICA 22° TURNO Liverpool 57 punti; Manchester City 53; Tottenham 48; Chelsea 47; Arsenal e Manchester United 41; Watford 32; Leicester e West Ham 31; Everton 30; Wolves 29; Bournemouth 27; Brighton 26; C. Palace 22; Burnley 21; Southampton, Cardiff 19; Newcastle 18; Fulham 14; Huddersfield 11.
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IL NUMERO i gol fatti in Premier dal Manchester City in 22 match: 2,68 a gara. 40 nelle coppe in 12 match (3,33)