La Gazzetta dello Sport

Con Solskjaer il Manchester ora è United

●Il tecnico norvegese ha ricompatta­to lo spogliatoi­o, rilanciato Pogba e De Gea, ispirato Rashford

- Stefano Boldrini CORRISPOND­ENTE DA LONDRA

La faccia da bambino ride, se la gode, si diverte. Al rientro del Manchester United in città dopo l’1-0 in casa del Tottenham con almeno cinque super parate di De Gea, i Red Devils hanno trovato i tifosi ad accoglierl­i. Applausi, qualche coro e lui, Ole Gunnar Solskjaer, a sorridere ancora, con il suo viso da eterno fanciullo, pure ora che viaggia verso i 46 anni e i capelli sono ingrigiti. Ha vinto la lotteria di Capodanno, l’allenatore norvegese. Guidava il Molde dal 2015 e non se la passava male nella città delle rose, dove uno straordina­rio microclima permette la coltivazio­ne di questi fiori anche alle latitudini nel Nord Ovest della Norvegia. All’improvviso, venti giorni fa, dopo l’esonero di José Mourinho, una telefonata da Manchester agganciò il cellulare di Ole. «Se la sentirebbe di occuparsi dello United fino al termine della stagione?». Passati i primi secondi in un silenzio comprensib­ile – uno scherzo o è tutto vero, il dilemma shakesperi­ano —, Ole rispose presente, incontrand­o la scontata comprensio­ne del Molde. Il 19 dicembre iniziò la sua avventura ad interim, con una scadenza già fissata: fine stagione. Poi, sotto al prossimo: i primi mesi del 2019 largo al casting per scegliere la nuova guida spirituale dei Red Devils. LA CHANCE Dopo tre settimane, i programmi restano inalterati e i nomi per il futuro sono sempre i soliti: Pochettino, Simeone, Southgate. Ma c’è qualcosa di nuovo. Solskjaer ha vinto le prime sei partite sulla panchina dei Red Devils, demolendo il record di un totem della storia del club: Matt Busby, cinque successi di fila dal 31 agosto al 14 settembre 1946. Il 18 settembre 1946 lo United di Busby pareggiò 1-1 con il Chelsea. La squadra attuale è già a quota sei e la risalita verso la zona Champions non è più un’utopia: il meno 6 rispetto al Chelsea non è poco, ma l’impresa non appare impossibil­e. Solskjaer si sta giocando la chance della vita: la conferma sulla panchina del club più ricco del mondo.

LA MANO DI OLE Solskjaer è partito con un indubbio vantaggio: conosce bene l’ambiente, dopo le 12 stagioni da calciatore vissute allo United tra il 1996 e il 2008. E’ un pupillo di Alex Ferguson, non a caso avvistato agli allenament­i del suo vecchio ragazzo. Il manager norvegese a forza di sorrisi ha riportato calma e serenità GETTY in un ambiente devastato dalle tensioni degli ultimi mesi «mourinhian­i»: le immagini dei giorni passati al sole arabo per un miniritiro sono eloquenti. Ole ha poi introdotte novità tattiche. La prima, la più importante, è l’avanzament­o della posizione di Pogba. Ha poi dato maggiori slanci ad una squadra ricca di attaccanti di valore internazio­nale. Risultato: sei successi di fila, Pogba rinato, Rashford più ispirato, Martial più tranquillo e De Gea che para anche l’aria. POGBA Il Pogba di Wembley ha riproposto la versione migliore del francese: dai tempi della Juve non giostrava a questi livelli: «Ora mi diverto. Mi piace essere più offensivo. Prima dovevo difendere troppo e non sono queste le mie qualità. La mia posizione è quella attuale. L’allenatore mi chiede d’inserirmi e di cercare di più il gol. L’esempio è Frank Lampard. Ma è cambiata tutta la nostra filosofia. Pressiamo alto e quando mi ritrovo il pallone tra i piedi, posso cercare di più il tiro». Solskjaer ha cercato la condivisio­ne del merito nella splendida invenzione di Pogba: il lancio per Rashford nell’azione del gol: «Paul è stato straordina­rio, ma non è stata una giocata improvvisa­ta. In settimana avevamo lavorato su questo schema, individuan­do alcuni punti deboli del Tottenham». Stoccata elegante all’allenatore avversario, quel Pochettino da tempo considerat­o in testa alla lista del futuro dei Red Devils. A chiudere il cerchio, la sentenza di De Gea: «Questo è il vero United». Con tanti saluti a José Mourinho, che però, come Solskjaer, continua a sorridere alla vita: sabato prossimo commenterà Arsenal-Chelsea per la tv qatarina beIN Sport.

’46

IL NUMERO L’anno in cui Matt Busby vinse con lo United le prime 5 gare da deb (record) Solskjaer è a 6

 ??  ?? I volti della rinascita dello United: Ole Gunnar Solskjaer, 45 anni e Paul Pogba, 25
I volti della rinascita dello United: Ole Gunnar Solskjaer, 45 anni e Paul Pogba, 25

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy