La Gazzetta dello Sport

Elkann: «Ferrari più forte con Binotto capo. Servivano competenze fuori discussion­e»

●Il presidente: «Dovevamo irrobustir­e il team con chi ha competenze tecniche fuori discussion­e»

- Corrado Canali DETROIT (STATI UNITI)

Sinora John Elkann, che dalla scomparsa di Sergio Marchionne ha unito la presidenza della Ferrari a quella della Fca, non aveva ancora commentato il ribaltone alla Gestione Sportiva del Cavallino che ha portato dopo Natale alla sostituzio­ne di Maurizio Arrivabene con Mattia Binotto, già direttore tecnico della Scuderia. Ieri, ai margini del Salone di Detroit, il nipote dell’Avvocato ha rotto il silenzio, motivando così il cambio di rotta: «C’era la necessità di rafforzare la struttura organizzat­iva del team con una figura dalle competenze tecniche fuori discussion­e». Una decisione che avrebbe preso anche Marchionne se fosse stato in vita? gli è stato poi chiesto: «Mi sto occupando direttamen­te di Ferrari da pochi mesi», ha replicato Elkann senza smentire l’ipotesi circolata GETTY qualche mese fa, quando pare che Matteo Binotto si fosse lamentato con Marchionne della gestione Arrivabene. Le novità a Maranello sono finite qui? «Vedremo...».

PRESTO IL MONDIALE No comment, invece, sulla possibilit­à che alla Ferrari possa tornare l’ex Stefano Domenicali, attuale presidente e a.d. di Lamborghin­i, come circolato nei giorni scorsi. Più possibilis­ta, il presidente della Casa di Maranello, sulla scelta di ingaggiare nel vivaio Mick Schumacher. «Non posso anticipare decisioni che verranno prese all’interno della Scuderia nei prossimi mesi». Secondo quanto trapela, Maranello utilizzerà due giovani piloti per i test successivi al GP del Bahrain e a quello di Spagna. Uno di questi potrebbe essere per l’appunto Mick, pronto ad essere ufficializ­zato come nuovo pilota nella Ferrari Driver Academy. Si rende conto che gli appassiona­ti attendono la decisione con trepidazio­ne a 13 anni dall’addio di papà Michael dalla Ferrari? «Ne riparlerem­o al momento giusto». Nel 2018 la Ferrari si affidò ad Antonio Giovinazzi che ora è titolare in Sauber con Kimi Raikkonen. A proposito, i programmi di Alfa Romeo in Formula 1 sono confermati? «Tutto come annunciato l’anno scorso». Va ricordato che John Elkann è il primo esponente della famiglia Agnelli a presiedere la Ferrari e che nel suo intervento nella nuova veste aveva voluto riallaccia­rsi allo storico rapporto tra la sua famiglia e il fondatore: «Abbiamo avuto il privilegio di contribuir­e per 50 dei 70 e oltre anni di storia della Ferrari. Quando, il 18 giugno 1969, Enzo Ferrari incontrò mio nonno a Torino per suggellare questa partnershi­p unica, si venne a creare un rapporto speciale». Può confermare che le scelte di oggi sono in sintonia con lo spirito del fondatore Enzo Ferrari? «Si, perché il nostro è lo spirito di squadra e perché noi vogliamo costruire un futuro che sia all’altezza di un passato vincente che vogliamo torni al più presto con la vittoria di un Mondiale che manca ormai da troppo tempo».

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Il presidente di Fca e Ferrari, John Elkann, 42 anni, con l’a.d. del gruppo Mike Manley, 54
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LAPRESSE Mattia Binotto, 49 anni

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