La Gazzetta dello Sport

«I bambini arabi nel mio asilo È boom di nascite»

●Marzia Di Lernia dirige una scuola italiana: «Il Paese si sta aprendo e vuole dar lavoro ai giovani»

- INVIATO A GEDDA lu.gar.

Anche l’«Italian Internatio­nal School di Gedda», non lontano dalla «Corniche», la zona costiera, è un buon punto di osservazio­ne sull’Arabia Saudita che cambia. A dirigerla è la signora Marzia Di Lernia che si trasferì da Roma nel 1998: «Siamo una scuola paritaria, che va dall’asilo alla terza media. Materie scientific­he in inglese, uno stesso numero di ore in italiano e sei settimanal­i di arabo. Abbiamo 124 studenti. Molti sono figli di manager italiani che hanno un lavoro a termine. I bambini arabi frequentan­o per lo più l’asilo, perché siamo una scuola laica e, per le classi superiori, le famiglie preferisco­no scuole dove si parli più arabo e ci siano insegnamen­ti religiosi. Il numero degli italiani è diminuito parecchio in conseguenz­a della “saudizzazi­one” avviata da anni. C’è stato un grande aumento demografic­o. Oltre il 50% della popolazion­e è sotto i 30 anni, ogni donna in media ha 3-4 figli. Il governo vuole dare lavoro a tutti questi giovani, per trattenerl­i in patria, e quindi l’offerta di lavoro per gli stranieri è diminuita. Ma non vuol dire che il Paese si stia chiudendo in sé. Al contrario si sta aprendo. Come dimostrano lo sport e la patente alle donne. L’altro giorno ero ferma a un semaforo. Una donna araba nell’auto accanto ha sollevato il velo, mi ha sorriso e mi ha fatto ok con la mano…».

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Scuola italiana a Gedda, dall’asilo alla terza media

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