La Gazzetta dello Sport

Rabbia Nibali «Sicurezza in bici, serve segnale forte»

●«Ho parlato con la moglie di Scarponi: siamo troppo indietro in Italia, qui ti buttano giù». Correrà pure le Strade Bianche

- Ciro Scognamigl­io INVIATO A CAMBRILS (SPAGNA) twitter@cirogazzet­ta

Il doppio impegno – Giro e Tour – ma anche l’appello per la sicurezza stradale. La tentazione di un bis a Sanremo assieme a una riflession­e su come lui stesso sia cambiato. Vincenzo Nibali è arrivato ieri a Cambrils, Costa Daurada, per il secondo ritiro stagionale della Bahrain-Merida. Confermato il debutto il 24 febbraio all’Uae Tour, aggiunte le Strade Bianche (9 marzo) al programma noto, lo Squalo parla con una bussola: «La voglia di riscatto che ho dopo un 2018 non andato come volevo dopo la Sanremo. Competizio­ne, sfida, agonismo. Per me è vita».

Nibali, l’allenatore Paolo Slongo è sicuro che lei possa competere ad altissimo livello a Giro e Tour.

«Io sono sempre più cauto, lui si lascia andare molto di più. Crede nel lavoro che fa e bisogna dargliene atto. Ma non siamo macchine. Vado per gradi. Pensare al doppio appuntamen­to già ora è stressante.

Focus sul Giro, poi si vedrà».

Preferireb­be il terzo Giro al secondo Tour?

«Il Giro mi piace, mi ha dato tantissimo…».

Ha compiuto da poco 34 anni. Rispetto a quando ne aveva 14, e 24, che differenze ci sono?

«A 14… facevo fatica in bici contro quelli più grandi di me! A 24 mi stavo consolidan­do tra i pro’. Da lì sono cresciuto tanto. Caratteria­lmente… sono meglio di prima».

Ha avuto tante giornate di grazia in carriera. Ne dica tre.

«Sanremo 2018. Il Lombardia 2017, condizione fantastica. E la Tirreno 2013 quando sui saliscendi marchigian­i ho ribaltato tutto, vincendo. Nei grandi giri è diverso, ci sono tappe dove fai cose eccezional­i ma lì il risultato si costruisce giorno per giorno».

Partirà più piano in primavera. Il bis a Sanremo è irripetibi­le?

«Non sarò superpront­o all’inizio. Non è detto che sia irripetibi­le»

Dei rivali parliamo spesso, ma ci dica che cosa si attende da Aru.

Pausa. «Non lo so. L’ho incontrato poche volte e non parliamo di allenament­i. Sta a lui dimostrare il valore».

L’inchiesta sui fatti del Tour?

«La persona è stata riconosciu­ta ma non identifica­ta. Per il resto, niente di nuovo».

Dal 2020 dove correrà? L’interesse della Trek-Segafredo?

«Ancora sono qua… Vediamo,

LA CHIAVE Programmi: «Focus sul Giro. Pensare alla doppietta con il Tour è stressante già ora... Ho tanta voglia di riscatto»

GLI STIPENDI ARRETRATI? NON RIGUARDANO SOLO ME. PAGATI ENTRO FINE MESE

VINCENZO NIBALI

34 ANNI: 2 GIRI, 1 TOUR, 1 VUELTA sono trattative e progetti importanti. Segafredo è uno sponsor italiano, se ha interesse per un atleta italiano è normale che si faccia avanti. Sono in scadenza e c’è chi chiede informazio­ni. C’è stato un incontro, sì».

Il tema sicurezza stradale è sempre in primo piano, e Marco Scarponi, il fratello di Michele, sempre in prima fila.

«Marco si sta dando tantissimo da fare. Prima di Natale ho sentito Anna, la moglie di Michele. In Italia su questo fronte siamo tanto indietro. L’automobili­sta ci vede come un intralcio, non ci considera come mezzo. Se sei da solo, le auto ti fanno il pelo. Ti fanno il pelo! Se sei in coppia, ti suonano o tentano magari di buttarti anche giù. Questo è quello che capita. Quasi, meno ci vai e meglio è. In altre parti del mondo è diverso. Ci vorrebbe una legge quadro, un segnale fortissimo».

E sul ritardo dei pagamenti di alcuni stipendi da parte del team?

«Dovrebbero essere saldati, regolati entro la fine del mese. Così è stato detto. Ma è una cosa che non riguarda solo me».

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