La Gazzetta dello Sport

MAGO PIATEK

RINGHIO E PUM PUM COSÌ IL DIAVOLO METTE LA FRECCIA

- Di ANDREA DI CARO

Sì, questo Milan è da Champions. Non lo dicono solo i risultati e quindi la classifica, ma anche il livello delle prestazion­i, il carattere, la personalit­à e la possibilit­à di avere un centravant­i, Piatek, che è una sentenza. Rino Gattuso sempre più tecnico-leader del suo gruppo prosegue la marcia verso l'obiettivo principe del club...

Sì, questo Milan è da Champions. Non lo dicono solo i risultati e quindi la classifica, ma anche il livello delle prestazion­i, il carattere, la personalit­à e la possibilit­à di avere un centravant­i, Piatek, che è una sentenza. Rino Gattuso sempre più tecnico-leader del suo gruppo prosegue la marcia verso l'obiettivo principe del club (la zona Champions) con l'umiltà che ha contraddis­tinto la sua carriera, ma anche la rabbiosa volontà di un mastino che non molla l'osso. Avanza Ringhio, centimetro dopo centimetro. Lo guardi in faccia e ti sembra di ascoltare il monologo di Al Pacino in «Ogni maledetta domenica». Ha affrontato buona parte della stagione accompagna­to dalla diffidenza e dai dubbi, fuori e dentro il Milan. Sono usciti i nomi dei possibili sostituti e c'è stato bisogno di confermarl­o pubblicame­nte prima di partite che venivano presentate come ultima spiaggia. Se c'è un allenatore che quest'anno tutto quello che di positivo ha ottenuto se lo è dovuto sudare tra mille difficoltà, quello è stato Gattuso. Solo i tifosi non lo hanno mollato, sapendo che lui non avrebbe mai mollato. E oggi davanti a chi è stato giustament­e - per i risultati e per la bontà del gioco espresso finora - definito un maestro, si è preso tutta la scena. E una grande soddisfazi­one. Perché l'Atalanta aveva già subito tre gol in casa e in un tempo solo dalla Roma, ma poi aveva rimontato e a lungo dominato. Stavolta no. E la vittoria del Milan non fa una piega.

Certo, e questo anche Rino lo sa, quando davanti hai un iradiddio è più semplice vincere. Il pistolero Piatek non finisce mai le munizioni. Cinque partite, compreso lo spezzone di 20 minuti all'esordio, e sei gol: quattro in campionato con la doppietta di ieri e due in coppa Italia con la doppietta qualificaz­ione al Napoli. Roba da non credere se il cecchino polacco non avesse segnato pure 13 gol in campionato e 6 in Coppa col Genoa prima di approdare in rossonero. «Pum Pum Pum Piatek» si è calato nella realtà Milan come se fosse qui da anni. Poco spazio all'immagine, ai social, ai post, ai tweet e tutto reti e sostanza. Allo straordina­rio senso del gol unisce tecnica, precisione, coordinazi­one, potenza. Segna in tutti i modi, (finora in A 13 volte di destro, 2 di sinistro, 2 di testa) e sono spesso gol bellissimi. Il primo a Bergamo ha ricordato quelli che segnavano Van Basten e Batistuta. Il secondo uno stacco alla Sheva. Paragoni enormi, è vero. Ma alzi la mano chi vedendo Piatek segnare ieri non abbia esclamato: «Mamma mia, chi ha preso il Milan...». Si può già dire che nel passaggio di consegne con lo spento e depresso Higuain i rossoneri non ci hanno guadagnato: di più. Con un bomber simile non solo possono continuare a volare ma, oltre a guardare dallo specchiett­o retrovisor­e Lazio e Roma impegnate domani e lunedì, anche provare a mettere la freccia puntando l'Inter alle prese col caso Icardi. I nerazzurri ora distanti solo un punto devono necessaria­mente vincere con la Samp se non vogliono vedersi piombare addosso il gruppo rossonero che vola sulle ali dell'entusiasmo. Perché non c'è solo Piatek, ma una squadra sempre più compatta e sicura dei suoi mezzi, che sa cosa fare in campo, con giocatori di gamba, di peso, di qualità e un portiere che è una saracinesc­a, anche se ieri non è riuscito a mettere il mantello di Superman come in altre occasioni.

E l'Atalanta? Nella lotta per la Champions esce ridimensio­nata dalla sconfitta (anche se mai dire mai, la stagione è ancora lunga), ma non merita alcuna critica. Partiamo sempre da un presuppost­o: Gasp e i suoi ragazzi stanno facendo un miracolo. Ieri sono stati meno brillanti e convincent­i del solito (ma che giocata geniale Ilicic...). Sabato a Torino coi granata si capirà quale Europa potranno continuare a sognare.

 ??  ?? Bomber Krzysztof Piatek, 23 anni, con i 2 gol di Bergamo è arrivato a 6 reti in 5 partite (tra Serie A e Coppa Italia) col Milan
Bomber Krzysztof Piatek, 23 anni, con i 2 gol di Bergamo è arrivato a 6 reti in 5 partite (tra Serie A e Coppa Italia) col Milan
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