Ferrari piccola e snella Super motore Mercedes
Fiancate, musi, presa: la rossa riduce le dimensioni per favorire l’aerodinamica. La Freccia d’argento la imita ma riprogetta il propulsore
Regina e pretendente al trono sono state svelate. La Mercedes W10 mercoledì sul tracciato di Silverstone, vicino alla factory di Brackley. La Ferrari SF90 venerdì nella struttura della Nuova Logistica che si affaccia sulla pista di Fiorano. Entrambe hanno catalizzato l’attenzione dei media, degli appassionati, ma anche dei rispettivi team, interessati a scoprire i segreti della vettura rivale. Nessuna delle due ha tradito le proprie origini, vale a dire che sia la Mercedes sia la Ferrari sono rimaste aderenti ai concetti delle monoposto precedenti in termini di assetto e di interasse. La prima ha mantenuto la configurazione basata su un assetto quasi neutro e un interasse molto lungo. Difficile valutare se sia stato incrementato di qualche centimetro rispetto al 2018, ma di sicuro non sembra che sia stato ridotto. Analogo discorso per la SF90: in questo caso, l’impressione è che il passo sia stato allungato di circa 6-7 cm, raggiungendo approssimativamente quello della W09 dello scorso anno, ovvero 3.726mm.
SNELLE In entrambe le monoposto si nota la ricerca di una forte miniaturizzazione dei volumi delle fiancate, fondamentale per “pulire” aerodinamicamente la zona posteriore, incrementandone l’efficienza. L’approccio della Ferrari è parso più radicale, sebbene la veste aerodinamica appaia a prima vista meno complessa della rivale. Nello specifico, la riduzione di sezione delle pance, ma ancor più il ridotto volume del cofano motore con la nuova presa d’aria di sezione triangolare, mettono in evidenza quanto lavoro sia stato compiuto internamente, a livello di meccanica e di canalizzazioni. La Mercedes, per contro, è parsa estrema soprattutto nella larghezza minima del musetto, dotato sempre del diffusore inferiore. Usare il termine prudenza forse è inappropriato in questo contesto tecnico ai massimi livelli, ma c’è la sensazione visiva che a Brackley non abbiano operato scelte estreme, pur spingendo a fondo sulla riduzione della sezione frontale della W10. In modo da non rischiare di vanificare i progressi derivanti dalla totale riprogettazione della power unit. Andy Cowell, responsabile della Mercedes HPP di Brixworth ha infatti dichiarato che, a differenza dell’anno scorso quando il propulsore (soprattutto per la componen-