Nella sera più attesa un lungo applauso nonostante il k.o.
●Stadio esaurito e sogni d’Europa tutt’altro che riposti, Bergamo spera con i suoi ragazzi
Avolte cadono anche le «ammazzagrandi», quelle che battono Inter e Lazio e rifilano uno storico 3-0 alla Juve in Coppa Italia. L’1-3 col Milan, a Zingonia, è notizia vera. Lì un po’ tutti si erano abituati a serate storiche. E pochi, alla vigilia, immaginavano di dover andare a casa così, proprio nella serata più attesa, quella delle 100 panchine nerazzurre in A di Gasperini e del potenziale +2 su Gattuso. I sorrisi non sono comunque mancati, idem i tanti bandieroni che al 90’, in Curva Nord, sventolavano come sempre. Anzi, più del solito, accompagnati dai soliti e dolcemente rumorosi applausi. Sempre presente questo pubblico fantastico, come il 7 ottobre, giorno del k.o. con la Samp: fu il punto più basso dopo l’eliminazione di Copenaghen, quando la vittoria mancava dal 4-0 sul Frosinone al primo turno.
TORINO E FIRENZE È passata una vita, da quel momento l’Atalanta ne ha fatta di strada portandosi a ridosso della zona-Champions. Ovviamente, sempre con i propri tifosi accanto. La sconfitta col Diavolo non cambia nulla, da queste parti non vedono l’ora di andare a Torino, dove sabato prossimo la Dea proverà a portarsi a 41 punti. Nel mirino l’Europa, traguardo che potrebbe passare anche dalla Coppa Italia. Il 27 febbraio prima semifinale in casa della Fiorentina: polverizzati i biglietti disponibili per il settore ospiti. Non è una novità, a Bergamo i bandieroni sventolano sempre, in primis nei momenti no. Esserci solo quando le cose vanno bene, non è roba da vero atalantino. E lo hanno dimostrato negli ultimi minuti della partita, quando la vittoria del Milan non era più in discussione e tutto lo stadio ha riservato un lungo applauso ai ragazzi di Gasperini