La Gazzetta dello Sport

Giampaolo oltre il caso: «Non guardo dalla serratura»

●Oggi festeggia le 100 panchine in A con la Samp: «Sono in regola con le disposizio­ni del governo, mi daranno la pensione...»

- Filippo Grimaldi INVIATO A BOGLIASCO (GENOVA)

Meglio pensare ai fatti propri («io non guardo dal buco della serratura», e ogni riferiment­o alla vicenda-Icardi non è affatto casuale, parola di Giampaolo), anche perché il tecnico della Samp (costretto a rinunciare a Ramirez ed a Jankto, oltre che a Caprari e Barreto) non se la passa benissimo ed è costretto a fare di necessità virtù, nonostante la volontà di cambiare qualcosa dopo l’imprevisto passo falso di una settimana fa al Ferraris contro il Frosinone.

RIPARTIRE Una sconfitta che ha alimentato le critiche («ma bisogna saperle accettare»), anche se a parere del tecnico il problema vero sarebbe quello di «perdere la visuale sull’orizzonte e rischiare di deragliare perdendo l’autostima». Questo, mai. Quindi, il tecnico si aspetta «dalla squadra una partita giusta, e sapete cosa intendo...». GETTY Dubita fortemente, però, Giampaolo, che la bufera-Icardi possa in qualche modo spostare gli equilibri della sfida di oggi a favore dei blucerchia­ti: «In linea generale un giocatore non si fa condiziona­re da queste cose, anche se questo vuol dire che non ci sono intoccabil­i. L’Inter rimane comunque una squadra molto forte, è una squadra con un motore fisico diverso da tutte le altre, costruita per competere ad alti livelli».

OLTRE Per la sua Samp è tutto diverso, perché il k.o. con il Frosinone ha lasciato inizialmen­te scorie pesanti: «A inizio settimana ho visto la squadra molto male, perché queste sconfitte non pesano solo nell’animo e nel cuore del tifoso, ma anche dei calciatori». Ora serve «un salto di qualità, che consiste in un certo senso nel fregarsene. Mi aspetto una Samp vispa, sbarazzina, che non guarda in faccia l’avversario ma va a San Siro per giocarsi la sua partita». Probabile che oggi Defrel possa tornare a far coppia in attacco con Quagliarel­la, anche se tutto il peso offensivo non può gravare sulle spalle del capitano: «Quando squadra ha un goleador che è andato a segno per tante partite consecutiv­amente — ricorda Giampaolo — e poi se non fa gol, si pone l’indice su di lui. Però, insomma, bisogna essere equibrati nei giudizi. Non possiamo vivere solo di Quagliarel­la».

LUOGO COMUNE Guai, però, a tirare fuori la storiella di una Samp che, improvvisa­mente, quando si avvicina la primavera cambia passo e rallenta: «Rischia di diventare un ritornello a cui tutti si adeguano, e qualcuno potrebbe precostitu­irsi delle prove». Invece, lo scopo di Giampaolo è «smentire certi luoghi comuni». E poi oggi è un giorno speciale, visto che il tecnico festeggia le cento panchina in A con la Samp: «Raggiungo quota cento, dunque vuol dire che sono in regola con le disposizio­ni del governo. Posso andare in pensione...».

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Marco Giampaolo, 51 anni

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