CAPITANO STORICO DELLA NAZIONALE Zoff: «La fascia al portiere? Ora lo dico, meglio un altro» DINO ZOFF
●«Vado contro me stesso ma il mio ruolo porta spesso a stare lontano dall’azione»
Per lui coglieresti l’attimo fuggente, salendo sul banco e urlare «Oh capitano, mio capitano!» come fecero gli studenti dimostrando stima al loro professor Keating. Perché Dino Zoff nasce capitano, anche se portiere. Lui è leader rispettoso e silenzioso, che non ha mai avuto bisogno di alzare la voce per farsi ascoltare. Ma se vuoi affrontare il tema del capitano con Superdino, più che risposte alle domande, devi essere predisposto ad ascoltare una lezione. Di correttezza sportiva.
Da dove cominciamo?
«Dall’importanza fondamentale che ha questo ruolo. Una società dovrebbe ponderare bene prima di scegliere il capitano. Secondo me non dovrebbe essere legato alle presenze. Deve essere un leader riconosciuto e Capitano Vice Capitano Capitano Vice Capitano apprezzato nello spogliatoio e anche avere la personalità giusta per essere ascoltato in campo dall’arbitro. In questo senso il portiere non è agevolato essendo fisicamente il più delle volte lontano dall’azione e dunque non nelle condizioni di chiedere tempestivamente una spiegazione al direttore di gara. Ecco se un club, un allenatore potesse scegliere fra il portiere e un altro di personalità, a parità di condizioni etiche sceglierei il giocatore di movimento».
Cioè il capitano della Nazionale campione del Mondo 1982 non avrebbe voluto esserlo?!
«Non dico questo. Però è vero che parlo contro... me stesso. Ma do una importanza tale al ruolo del capitano che metto in secondo piano tutto il resto. Perché lo sport e il calcio è rispetto delle regole e un buon capitano è capace di migliorare i comportamenti anche dei compagni. Non ho mai sopportato Capitano Vice Capitano Capitano Vice Capitano NATO A MARIANO DEL FRIULI
IL 28 FEBBRAIO 1942
RUOLO PORTIERE
POI ALLENATORE E C.T. AZZURRO
ECCO TUTTI I CAPITANI E VICE CAPITANI
Ha allenato la Juve nell’89-90 vincendo Coppa Italia e Uefa, poi Lazio e Fiorentina. Fra il 1998 e il 2000 è stato c.t. azzurro sfiorando l’Europeo del 2000, perso al Golden gol in finale con la Francia,
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