La Gazzetta dello Sport

Caldo Mazzarri Sfida Ancelotti e poi attacca gli arbitri

● Duro il tecnico: «Si divertono a espellermi. Io non ho fatto proprio nulla»

- INVIATO A TORINO paglia

Ottimista e in vena di fare polemica, realista ma fiducioso. I mille sentimenti di Mazzarri fuoriescon­o senza maschere né argini nell’abituale incontro con i giornalist­i della vigilia. Il Napoli? «In casa è quasi invincibil­e», esordisce Walter che un attimo dopo aggiunge: «Però sono convinto che facendo la partita perfetta possiamo metterli in difficoltà, anche sul piano del gioco». In un pomeriggio torinese quasi primaveril­e, Walter sorprende tutti per l’attacco alla classe arbitrale, sulla falsa riga del registro tenuto in questa stagione. Accade quando gli chiedono una riflession­e sulla quarta espulsione raccolta domenica contro l’Udinese, per la quale è stato costretto a pagare una multa da 5 mila euro. Lui blocca d’istinto la domanda e riparte: «Non devo riflettere io, vorrei riflettess­ero gli arbitri. Mi fanno le sanzioni, e non facendo niente mi tolgono anche dei soldi. Ma le multe dovrebbero pagarle loro, arbitro e quarto uomo, che si sono divertiti ad allontanar­mi visto che non ho fatto niente. Ho quindici anni di carriera, ma spesso mi trovo davanti arbitri che hanno ancora il latte davanti alla bocca e si comportano come se fossero i depositari di tutto».

LA VERIFICA Quando riemergono i motivi di questo Napoli-Torino, dice: «Se riusciremo a non fare errori, con una gara muscolare e rapida in ripartenza, sono convinto che raccoglier­emo un risultato positivo», eccolo il mix di realismo e di fiducia di Walter. «I numeri del Napoli parlano da soli. In casa sembrano non avere punti deboli, ma noi abbiamo già dimostrato di sapercela giocare con tutti. Speriamo di ripeterci, evitando quelle incertezze commesse nel finale con l’Udinese. Di sicuro il Napoli non ci grazierà: questa gara è per me una verifica».

RICORDI Impossibil­e non attivare la macchina dei ricordi alla vigilia dell’incrocio con quel Napoli che dal 2009 fu casa sua per un quadrienni­o. «Quattro anni eccezional­i, con un gruppo di ragazzi che hanno fatto cose stupende, dandomi tante soddisfazi­oni e sfiorando uno scudetto, naufragato nella nefasta sconfitta con il Chievo». Chiosa su Hamsik, uno «da prendere a esempio», e saluta chiarendo che «la formazione ce l’ho già in mente» ricordando come abbia portato la meritocraz­ia nello spogliatoi­o: «Faccio le scelte di formazione seguendo due parametri: primo, chi ha giocato bene la domenica; secondo, in base alla qualità degli allenament­i. Senza guardare il cognome dei giocatori. Vale per tutti». Anche per Zaza e Iago destinati alla panchina. In pole c’è Berenguer alle spalle di Belotti. ALLENATORE TORINO

IO DA 15 ANNI NEL CALCIO E SPESSO TROVO ARBITRI COL LATTE IN BOCCA

WALTER MAZZARRI

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