La Gazzetta dello Sport

BRINDISI E CREMONA, LA SFIDA GIOVANE

L’inedita finale della Coppa Italia di basket

- Di GIORGIO SPECCHIA

Cremona contro Brindisi è la finale che non ti aspetti. La Coppa Italia di basket oggi uscirà dalle rotte tradiziona­li e passerà dal Mandela Forum di Firenze dritta dritta al posto più in evidenza nella bacheca del club vittorioso. Perché se la contendono due società ancora senza trofei importanti, nate nella storia recente del basket. La New Basket Brindisi è spuntata col nuovo millennio e ha ereditato i tifosi e la passione coltivata per tanti anni prima dalla Libertas e poi dalla Pallacanes­tro Brindisi del mitico coach Elio Pentassugl­ia. Big Elio, brindisino doc, ha tracciato il solco dentro il quale la voglia è rigermogli­ata con la New Basket. Un grazie quindi a Claudio Malagoli, uomo dal tiro impeccabil­e prima ancora degli specialist­i della tripla, a Otis Howard, statuniten­se da trentelli assicurati, e alla gente che mai ha abbandonat­o quel palazzetto sempre pieno che poi è stato intitolato proprio a Pentassugl­ia. Un muro di gente negli anni 80 e anche oggi, su quelle gradinate vecchie per nulla passate di moda.

La Vanoli Cremona è invece la società di una famiglia che ha investito nella pallacanes­tro in maniera intelligen­te. Seguendo quanto fatto nel lavoro, da quando Guerino Vanoli negli anni 50 aprì un negozietto di ferramenta con tre persone. Ora il figlio Aldo è a capo di un’azienda da 80 dipendenti e ogni giorno, a 70 anni, è nel negozio di Soncino insieme ai figli. La sua squadra è cresciuta più velocement­e della bottega di famiglia. E dal 2009, da quando la sede si è spostata da Soresina a Cremona, non è mai retrocessa (grazie anche a un ripescaggi­o). Eppure anche la Vanoli sembra già un club di quelli storici. Perché un cognome che dà il nome a un club di Serie A fa tornare in mente l’epopea dei presidenti­mecenati alla Scavolini (Pesaro) o alla Snaidero (Udine) negli anni boom del basket, vissuti intensamen­te dalla Corona, l’altra realtà locale insieme alla Juvi. Ora la Vanoli può portare il primo trofeo importante a una città che ha vissuto il calcio da protagonis­ta con la creatura del presidente Luzzara, dove è cresciuto il talento di Gianluca Vialli. Se a livello di storie societarie Vanoli Cremona-New Basket Brindisi è una sfida giovane, a livello di coach la stessa partita diventa una battaglia tra vecchi maestri. Meo Sacchetti e Frank Vitucci interpreta­no filosofie di basket vincenti. Il corri e tira del c.t. azzurro ha fatto le fortune di Sassari, culminate con il triplete del 2014-15: Supercoppa, Coppa Italia e Scudetto. Frank Vitucci è invece in sella a una Brindisi che va di corsa e ha vinto le ultime 7 partite tra campionato e coppa. Questa Coppa Italia delle sorprese, vada a Cremona o a Brindisi, segnerà la storia di un club giovane in una piazza storica della pallacanes­tro. E questa, forse, è la miscela vincente.

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