La Gazzetta dello Sport

L’ATLETICA AZZURRA BATTE UN COLPO

Da Tamberi a Stecchi segnali di risveglio

- Di PAOLO MARABINI email: pmarabini@rcs.it

Eppur si muove. In questo primo scorcio di una stagione che culminerà – ben più avanti rispetto al solito – con i Mondiali di Doha, dal 27 settembre al 6 ottobre, ma con lo sguardo già rivolto ai Giochi di Tokyo, l’atletica italiana offre qualche benauguran­te segnale di risveglio, che ci consente di guardare con un po’ più di ottimismo al futuro immediato.

Veniamo da un periodo di vacche magre che ci ha fatto scivolare nell’anonimato internazio­nale. Lo zero nel medagliere ai Giochi di Rio 2016; il solo bronzo della marciatric­e Antonella Palmisano ai Mondiali dell’anno dopo; le quattro medaglie di bronzo agli Europei di Berlino 2018, prima volta senza vittorie dall’edizione di Stoccolma 1958: basterebbe­ro questi numeri per attestare l’involuzion­e di un movimento. Che sì, a livello di numeri è in effetti più sterile rispetto al passato. Ma in un mese o poco più di gare in sala, abbiamo raccolto qualche bella fiammata, ultima quella di un ritrovato Gianmarco Tamberi, arrivato venerdì sino a 2.32 nel prologo degli Assoluti indoor, lui che il 15 luglio di tre anni fa, con il serio infortunio alla caviglia sinistra, seguito da uno stop di quasi un anno, ci aveva fatto temere di vederlo sparire dalla nobiltà mondiale del salto in alto. E il ritorno ai vertici di questo ragazzo, showman in pedana, è un volano che può riaccender­e tutta l’atletica italiana. Sempre in settimana, in Polonia, il salto con l’asta ci ha poi regalato anche la resurrezio­ne di un altro figlio d’arte, il fiorentino Claudio Stecchi, capace di salire sino a 5.78, laddove solo l’iridato Gibilisco – che ora lo segue tecnicamen­te – si era spinto nella storia italiana della specialità: una misura suscettibi­le di ulteriori progressi, ma che in questo momento ha già la sua dignità in campo internazio­nale.

Infine, naturalmen­te, c’è il più talentuoso di tutti, il velocista Filippo Tortu, che sui 60 – distanza a lui non troppo congeniale – un mese fa ha messo lì al primo colpo un 6”58 sufficient­e per avere altre conferme sulle sue interessan­ti prospettiv­e in chiave 100-200 all’aperto. Tamberi, Stecchi, Tortu: tre squilli per risalire. E possiamo anche aggiungere altri nomi. I giovani mezzofondi­sti Crippa e Chiappinel­li, entrambi bronzo agli Europei 2018; il velocista Desalu, che nella stessa circostanz­a ha firmato sui 200, con 20”13, il miglior tempo italiano di sempre dopo Mennea; il velocista-lunghista Jacobs; le altiste Trost e Vallortiga­ra; la stessa Palmisano; e, dietro, un settore giovanile che viene da un quadrienni­o di soddisfazi­oni internazio­nali da non sottovalut­are. Sì, dai: un po’ di luce in fondo al tunnel si intravvede.

 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy