Cremona, storica prima Bologna k.o.
●Diener (26 punti) trascina la Vanoli Sacchetti: «Aveva l’adrenalina giusta»
ARBITRI: Paternicò, Rossi, Paglialunga.
NOTE - T.l.: Cre 23/30, Bol 18/24. Rimb.: Cre 33 (Mathiang 10), Bol 38 (M’Baye 7). Ass.: Cre 18 (Saunders 5), Bol 10 (Aradori 3). Antisp.: Ruzzier 10’55” (21-22), Crawford 25’56” (66-54), Aradori 31’48” (7868) . Usc. 5f.: Taylor 39’56” (100-91). Progr.: 5’ 17-11, 15’ 38-33, 25’ 64-60, 35’ 90-75. Max vant.: Cre 16 (6650), Bol 5 (28-33).
Straordinaria Cremona. Cinque mesi da favola culminano con la prima finale della storia di un club vecchio stile, retto da gente silenziosa, capace e allergica agli eccessi. Del lotto delle lombarde in corsa a Firenze, la Coppa Italia se la giocherà dunque la meno blasonata, ma quella capace di stendere la Virtus Bologna che questo trofeo non lo vince dal 2002. Ed è pure la terza finale di Meo Sacchetti, padre-coach di una squadra fatta a sua immagine e somiglianza «Sono felice per i tifosi e il presidente Vanoli» dice il c.t..
FILOTTO Se il c.t. azzurro ora può puntare al filotto lo deve innanzitutto a uno dei suoi pretoriani, Travis Diener, straordinario skipper e pistolero in un primo tempo da 18 punti con 6/7 da tre. «Aveva l’adrenalina giusta – spiega Meo –. Perché non me lo porto in azzurro contro l’Ungheria? Si è preso un weekend a Londra...». Il play di Fond du Lac innesca il secondo periodo da urlo di Cremona: 38 punti, ovvero l’involucro di un parziale di 28-9 che porta la Vanoli a +14 (5642) CIAM per la disperazione di Pino Sacripanti. La sua Virtus, senza Taylor gravato dai falli, è burro fuso in difesa. Cremona segna in tutti i modi, anche attaccando il ferro con Saunders e Crawford e raccogliendo i dividendi dello strapotere di Mathiang sotto canestro. Perché poi Bologna riesca nel segmento successivo a passare a soli 16 punti subiti rianimando, grazie ad Aradori e Punter, un match che sembrava segnato è uno dei misteri che accompagna l’ondivaga stagione delle V Nere.
RIBALTONE Però non arriva mai, la Virtus, a sognare il ribaltone. Certo, tocca anche il -4 un paio di volte, ma Cremona non lascia nemmeno per un momento il manubrio del match, rintuzzando senza patemi l’ultimo colpo di reni bianconero, quel 10-2 nel rettilineo finale, che concede a Bologna solo false speranze. «Abbiamo pagato il secondo quarto e le triple di Diener – dice Sacripanti –. Siamo stati inesperti nel coprire certe situazioni. Con loro abbiamo perso tre volte su tre: vuol dire che c’è differenza, ma usciamo dalla Coppa con più certezze di prima».