La Gazzetta dello Sport

Psg pronto al «Leo II»: tenere Rabiot è il primo obiettivo

Il brasiliano avrà pieni poteri: dovrà motivare Neymar e ridare slancio a un club potentissi­mo ma involuto

- Di Alessandro Grandesso – PARIGI

Pieni poteri sul mercato. Pieni poteri per tutto il settore sportivo, dalla prima squadra alle giovanili. E soprattutt­o pieni poteri per rimettere ordine in uno spogliatoi­o imbottito di star, ma sull’orlo dell’implosione, tra litigi, gelosie e ansie da prestazion­e disilluse. Magari Leonardo non sarà un «presidente-delegato», come annunciato ieri dal quotidiano Le Parisien, ma la

qualifica è solo un dettaglio. Come l’ufficialit­à una questione di giorni. Al Psg, in ogni caso, Leo ci torna da direttore sportivo plenipoten­ziario, e da salvatore invocato da tifosi e media. Per l’autorità e le competenze che sono mancate al club dell’emiro del Qatar da quando se ne andò nel 2013. E dopo aver trasformat­o in un biennio una squadra della periferia calcistica in una realtà con cui fare i conti in Champions. Un progetto da allora però arenatosi progressiv­amente, tra incoerenze e scelte sbagliate, nonostante gli acquisti glamour di Neymar e Mbappé.

Vetrina

L’attuale Psg comunque deve ancora l’ossatura a Leo che vi innestò Verratti, Thiago Silva, Marquinhos, Cavani, facendo sbocciare Rabiot. E il francese, con il contratto in scadenza a fine mese, potrebbe diventare il primo acquisto. Primo effetto della nomina dell’ex direttore tecnico del Milan che ha l’obiettivo di ridare lustro a quella che è la vetrina del Qatar nel mondo. Tornando a occupare anche la scena mediatica, con la benedizion­e del presidente Al Khelaifi. E del d.g. Jean-Claude Blanc che continuerà a seguire l’area amministra­tiva. Al capolinea arriva invece l’attuale d.s. Henrique, in carica da due anni, indicato come il principale responsabi­le del dissesto. Ma sotto esame ci finisce pure l’allenatore Tuchel dopo una prima stagione deludente, dove ha raccolto solo il titolo di Ligue 1 e la supercoppa nazionale, fallendo gli altri obiettivi. Soprattutt­o in Champions, uscendo agli ottavi, come nel precedente biennio di Emery. Leo invece dovrà riportare il Psg almeno ai quarti, dove l’aveva lasciato prima dell’addio per una squalifica annuale, poi annullata, dopo un duro confronto con un arbitro. E se l’olandese De Ligt viene indicato come un primo obiettivo di mercato, l’ex rossonero dovrà innanzitut­to ricompatta­re lo spogliatoi­o e recuperare un Neymar che tra infortuni, scandali e frizioni con l’arrembante Mbappé, ha perso brillantez­za. Poi andrà ricomposto il centrocamp­o, ancora orfano di Motta, trovando un partner di qualità a Verratti. Il tutto facendo i conti con il Fair play finanziari­o, una variabile in più rispetto alla prima esperienza al timone parigino.

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LAPRESSE Di ritorno Leonardo, 49 anni, già dirigente Psg dal 2011 al 2013

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