Icardi è già il “killer” di Parigi Tra le vittime c’è pure Cavani
Con la doppietta in Champions l’argentino è salito a 5 gol in 6 presenze con il Psg. E ha messo in panchina l’uruguaiano
Non ha perso tempo, Mauro Icardi. Nel giro di appena un paio di mesi, l’argentino sembra aver già voltato la pagina Inter e cominciato a scriverne una nuova al Psg. La trama comunque rimane la stessa di sempre. Suo il ruolo principale, del bomber. Già cinque i gol, in sei presenze. Tre in Champions. In tutto, uno ogni 75 minuti. Abbastanza per relegare Edinson Cavani a fare la comparsa. Certo, il Matador è stato frenato da un lungo infortunio, ma non è un caso che le ultime due partite le abbia vissute da spettatore, in panchina. Non proprio un copione ideale per un giocatore di 32 anni, con il contratto in scadenza. Domani, il «derby di Francia» con il Marsiglia offrirà qualche spunto in più sulla versione calcistica de «Una poltrona per due», commedia parafrasata ieri in prima pagina dell’Equipe per dibattere sulla concorrenza tra i due attaccanti che si contendono un posto in attacco.
Riflettori
Icardi, secondo il quotidiano sportivo, parte avvantaggiato. Merito dall’ambientamento accelerato, facilitato proprio dall’indisponibilità di Cavani, uscito di scena a fine agosto. Sul palco, l’ex nerazzurro ci è salito senza tremare. All’esordio, dalla panchina, contribuendo alla manovra del golpartita sullo Strasburgo (1-0), Per poi partire da titolare quattro giorni dopo contro il Real Madrid, in Champions (3-0). Il tutto nonostante uno stato di forma non ideale, per via della preparazione estiva blanda, ai margini dell’Inter. E così, dopo un breve giro in infermeria, l’argentino ha cominciato a macinare minuti e gol. Il primo sotto i riflettori più prestigiosi della competizione europea, per affondare il Galatasaray (0-1). Per poi non fermarsi più, andando a segno anche nel 4-0 all’Angers, nel 4-1 di Nizza, con in più un assist, e infine con la doppietta nel 5-0 di Bruges. Portando così il bilancio personale in Champions a 7 reti in 9 presenze, con 13 tiri in porta. In pratica un killer, come tra l’altro ama definirsi l’ex nerazzurro che così ha conquistato i favori dei media francesi spesso esasperati dallo sprecone Cavani.
Antagonisti
Ma l’uruguaiano rimane l’idolo dei tifosi. E non solo per il record assoluto di 195 gol da parigino, ma proprio per lo spirito con cui va in campo, spendendosi molto più platealmente in fase difensiva, con continui ripiegamenti che magari lo rendono meno lucido in area piccola, ma esaltano la curva. Uno stile che ha permesso al Matador
di imporsi anche nei confronti di Neymar, poco amato dagli ultrà, dopo essersi sacrificato per quattro stagioni a fare da spalla a Ibrahimovic. Certo, Icardi non corre in lungo e in largo come Cavani, ma sa tenere alta la squadra, pesando sui centrali, esaltandosi nel gioco di sponda. Non solo con il connazionale Di Maria, ma soprattutto con Mbappé con cui, nelle ultime due partite, è sbocciata la stessa intesa che l’ex nerazzurro aveva già instaurato con Neymar. Guarda caso i due principali antagonisti di Cavani, cui Mbappé già l’anno scorso voleva sottrarre la parte di punta unica.
Salottino
Se da un lato anche Icardi non potrebbe ricoprire altri ruoli, dall’altro per caratteristiche tecniche e tattiche non andrebbe a cozzare con movimenti e ambizioni del campione del
Mondo, capocannoniere in carica che gli ha già offerto tre assist. E poi l’ex capitano dell’Inter è riscattabile con 70 milioni. Un prezzo vantaggioso per un attaccante di 26 anni: 6 in meno di Cavani che fu pagato 64 milioni nel 2013 e guadagna il doppio dell’argentino. Non sorprende quindi che l’ex del Napoli finora non abbia ricevuto alcun segnale dalla dirigenza per il rinnovo del contratto che scade a giugno. Icardi, apprezzato pure lui dai tifosi per aver scelto di comunicare fin da subito in francese sui social, minimizza la rivalità, come spiegato alla Gazzetta: «Con Edi ho un buon rapporto, la concorrenza è sana». Alla fine però uno solo si accomoderà nel salottino dei gol dell’emiro del Qatar.