La Gazzetta dello Sport

Ecco la reazione giusta a un momento nero La qualità vince sempre

Suso non segnava da maggio, in 6’ si è ritrovato Chissà se ora finirà un’altra volta in panchina...

- di Alessandra Bocci - MILANO

La cosa più sorprenden­te non è la parabola della punizione di Suso che porta in vantaggio il Milan. La cosa più incredibil­e è che oltre quarantami­la persone (ufficialme­nte 46.475, fan della Spal compresi) si affannino a tifare per una squadra ancora a caccia di se stessa e del suo passato, da anni ormai. E’ che cantino, applaudano, fischino alla fine del primo tempo (zero a zero contro una buona Spal) ma che in fondo siano sempre lì, a sostenere quelli che sbagliano, a passar sopra allo giostra di allenatori e dirigenti delle ultime stagioni, a crederci, come si suol dire. La ricerca del vecchio Milan è come la caccia al Sacro Graal, ma non si perde d’animo nessuno. Non si perdono d’animo, perlomeno, i tifosi che popolano San Siro, che sarà pure vetusto, però per loro è come la squadra. Un’abitudine. La gente è affezionat­a. Il futuro verrà, forse, per ora i milanisti si tengono stretti quello che c’è, compreso il gol di Suso, giocatore contestati­ssimo, soprattutt­o sul web. Il mondo fisico di solito è un’altra cosa, ma i fischi sono piovuti copiosi anche nella realtà.

Orgoglio

Contro la Spal, Suso è andato in panchina per la prima volta in questa stagione. Ha perso la magia dell’intoccabil­e nella sera di Halloween, ma se l’è ripresa subito. Gli sono bastati sei minuti per ritrovare il magic

touch, il tocco alla Suso, con una punizione morbida morbida, piovuta dal cielo a togliere dai guai un Milan confusiona­rio e impaurito. Primo gol stagionale, primo partendo dalla panchina (logico, visto che in panchina non ci va quasi mai). Un’estate dorata, poi la nebbia. Sempre in campo, mai incisivo. Definito fuoriclass­e da Giampaolo, indispensa­bile anche per Pioli, però a un certo punto essere intoccabil­i non conta più. Suso non segnava da maggio, anche quella volta aveva fatto gol su punizione in casa, contro il Frosinone. Il pubblico lo ha fischiato quando lo speaker ha letto il suo nome fra i panchinari, ha contestato ancora quando è entrato in campo al posto di Castillejo. Il suo allenatore, Pioli, lo accarezza dopo lo schiaffett­o dato lasciandol­o in panchina, dove non finiva da un anno e mezzo. «Suso è un giocatore di grande qualità, può fare di più, perché ha le qualità per fare di più. Sono contento di allenare un giocatore con queste caratteris­tiche. Ma bisogna cominciare a ragionare da squadra, non si vince e non si perde mai per un singolo».

Qualità

Suso ha reagito, chissà se finirà di nuovo in panchina, visto che ha funzionato. Ci voleva Suso per scacciare le streghe. «E’ un momento difficile per tutti noi, sono contento per Suso e sono felice per il suo gol, che gli darà più fiducia, perché è un grande giocatore», lo incoraggia Paquetà. Quante volte ha dovuto mettersi le mani intorno alle orecchie, Suso. Quante volte in questa stagione ha sentito rumori molesti. «Abbiamo fatto un grandissim­o lavoro», dice Castillejo. «E Suso ha fatto un gran gol. Ci fa respirare». Le streghe e i fischi per ora sono svaniti. Suso se ne va, senza parole, ma con un gol. In fondo è solo questo che conta.

 ?? AP ?? Decisivo Pioli dà le ultime istruzioni a Suso prima di entrare in campo
AP Decisivo Pioli dà le ultime istruzioni a Suso prima di entrare in campo

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy