La Gazzetta dello Sport

CHACHO: «IL BARÇA È IL MIO DERBY SO COME VINCERE»

Stasera Milano ospita i catalani, imbattuti dopo 5 partite Rodriguez: «Col Real Madrid ho sconfitto spesso il Barcellona, una volta proprio qui al Forum. E l’Olimpia crescerà tanto»

- Di Andrea Tosi

La Nba non ha cambiato Messina La sua essenza è sempre uguale

Il passaggio di Mirotic al Barça è una sfida che ha fatto con se stesso

«Confido in un pubblico caldo e numeroso. Ci serve energia per battere un rivale con talento e fisico» SERGIO RODRIGUEZ REGISTA DELL’OLIMPIA

Nella sfida stellare di stasera al Forum, dove Milano dà l’assalto al primato del Barcellona, capolista solitario e imbattuto, coach Messina può affidarsi ad un amuleto straordina­rio. Sergio Rodriguez non è solo il leader designato dell’Olimpia ma è anche uno storico rivale del club catalano con un record di 9 vittorie e 5 sconfitte nelle 14 finali in carriera che ha giocato contro i «blaugrana» con le maglie di Estudiante­s e Real Madrid. Questo è il suo derby personale, la sfida che ha attraversa­to per quasi un decennio la sua carriera. «Sono nativo delle Canarie - dice il Chacho -, la mia prima squadra del cuore è stata il Tenerife che quando ero un bambino giocava in A-2 ma il fascino del Real mi ha sempre colpito. In famiglia siamo tutti madridisti, ma a scuola coi compagni tifosi del Barcellona era una guerra. Io però guardavo oltre. Giocando da play mi ispiravo ai migliori: Raul Lopez del Real ma anche Navarro del Barça, oltre a Djordjevic che ha giocato su entrambe le sponde. Il mio primo confronto col Barcellona è arrivato quasi per caso. E non c’entra nulla il Real»

3Ce lo racconti...

«Giocavo nelle giovanili dell’Estudiante­s. Nella stagione 2003/04 la prima squadra raggiunse la finale per il titolo contro i blaugrana. In gara-2 si infortunar­ono i due registi, uno era Corey Brewer (ex Biella e Virtus Bologna). Conclusa la scuola, mi trovavo in vacanza a Tenerife quando mi chiamarono in tutta fretta per aggregarmi alla squadra durante la finale. Giocai 20” della decisiva gara-5, non ebbi il tempo di accorgermi che stava cominciand­o la mia lunga rivalità col Barcellona».

3Il suo record parla di più gioie che dolori. Quali sono state le sue migliori partite?

«Nel bilancio voglio aggiungere le due semifinali di Final Four 2013 e 2014, altre due vittorie per me. Proprio qui al Forum superammo nettamente il Barça (100-62), con una mia grande prova (21 punti e 6 assist). Sempre nel 2014 ricordo il successo in Copa del Rey: feci l’assist per il canestro decisivo di Llull sulla sirena».

3Allora tra i suoi compagni c’era anche Nikola Mirotic (il grande colpo estivo del Barcellona firmato con un contratto triennale record per l’Europa di 27 milioni di euro totali). Com’è stato il suo rapporto con lui? «Eccellente. Quando sono arrivato al Real dopo la mia prima esperienza in Nba (tre anni a Portland, poi una stagione tra Sacramento e New York), lui giocava nella squadra B. Siamo stati compagni per 4 stagioni, vincendo tanti titoli insieme. In Nazionale eravamo compagni di stanza ai Giochi di Rio e all’Europeo di Francia. Bella persona e ottimo giocatore».

3L’ha sorpresa il fatto che Mirotic abbia scelto il Barcellona e non il Real dove si è formato per tornare in Europa? «Per giudicare le scelte di una persona bisogna conoscere ogni circostanz­a. Nikola poteva rimanere ancora a lungo in Nba, ha fatto una scelta di vita che assomiglia ad una sfida con se stesso. Tante volte, andando avanti con gli anni, entrano in gioco delle priorità che prima non esistevano. Per esempio la famiglia. Io ho fatto una scelta analoga e diversa allo stesso tempo perché, tornando dalla Nba, sono andato a Mosca. L’importante è essere felici dovunque ti trovi».

3A Milano è felice?

«Sono nel posto dove volevo essere. In un club con una grande tradizione alle spalle e un grande progetto davanti. L’esperienza italiana mi attirava, in fondo ci sono molte similitudi­ni, per cultura e mentalità, col modo di vivere in Spagna. Così per me l’ambientame­nto è stato più facile».

3Ha dovuto riadeguars­i al sistema Messina?

«Lo conosco da anni. Nel 2010 era il mio coach al Real. È uno dei migliori allenatori europei di ogni epoca. In una squadra che ha cambiato tanto come Milano, ci siamo adeguati tutti. Non trovo che Ettore sia cambiato tanto dopo l’esperienza Nba: la sua essenza è sempre la stessa».

3Come spiega il forte inizio in Eurolega e quello più stentato in campionato?

«Voglio sottolinea­re che la Serie A è molto competitiv­a, non è mai facile vincere in trasferta. Abbiamo avuto molti infortuni, solo in questa partita col Barcellona saremo finalmente

al completo. Dovevamo conoscerci, occorre ancora un po’ di tempo. Questa squadra crescerà tanto, lo sento».

3Un’arma per battere il Barcellona?

«Ci serve la spinta del Forum. Confido che sia pieno perché abbiamo bisogno di tanta energia, quella che sa trasmetter­e un pubblico caldo e numeroso, per superare un avversario pieno di talento e fisicament­e fortissimo. Sarà una battaglia bella e durissima».

 ??  ??
 ??  ?? Sergio Rodriguez su Ettore Messina, coach AX Milano
Sergio Rodriguez su Ettore Messina, coach AX Milano
 ??  ?? Sergio Rodriguez su Nikola Mirotic, ala Barcellona
Sergio Rodriguez su Nikola Mirotic, ala Barcellona

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy