La stangata sulle auto aziendali: le polemiche e la frenata
Tributi previsti per il 100% del valore Gli operatori di settore: «Assurdità» In serata l’esecutivo attenua la norma
La Manovra arriva in Parlamento la prossima settimana. Ma il suo viaggio verso le Camere (e quello del decreto fiscale) è disseminato di polemiche. Nel mirino finiscono ora le auto aziendali. E, quindi, i lavoratori dipendenti che godono di questo benefit. La stangata porterebbe 513 milioni, andando a toccare due milioni di veicoli, secondo i dati di Confindustria. Si delinea infatti una misura che triplica le tasse sulle vetture aziendali (evidentemente a carico dei clienti). Una stretta che esclude solo gli agenti di commercio e coinvolge auto ibride ed elettriche. E anche le società (comprese quelle di noleggio) subiranno un aumento fiscale. Senza contare il colpo subito dal settore automotive: i veicoli di questo genere costituiscono più del 40% delle nuove immatricolazioni. La norma prevede che le auto aziendali pesino per il 100% del loro valore sul reddito, anziché il 30%. Per citare una simulazione, un dipendente con 40 mila euro di reddito pagherebbe su una Punto 1.4 oltre 2 mila euro di tasse in più l’anno.
Pensioni e bugie
La Lega accusa: «Norma che affossa il settore, tartassando anche chi ha un’utilitaria» mentre l’Associazione dei noleggiatori, parla di «una misura assurda, si tassa non solo l’uso privato dell’auto (come già è) ma quello lavorativo». Voci negative anche nel Pd, fra i grillini e i renziani. E così, in serata, arriva la frenata: rispetto ai testi circolati, il prelievo si ferma al 60% dell’imponibile, vengono esclusi i veicoli commerciali e sale al 100% solo per le vetture super-inquinanti. Ma anche la mini rivalutazione per i redditi da pensione tra i 1.522 e i 2.029 euro lordi al mese trova critiche («elemosina» per i sindacati, «una rivalutazione imbarazzante, pochissimi euro l’anno», specifica la Uil). E così, al premier Giuseppe Conte tocca difendere la Finanziaria: «Non aumenta affatto la pressione fiscale. È inutile affidarsi a delle efficaci narrazioni comunicative ma le bugie hanno le gambe corte». E tuttavia, la battaglia sulle micro-tasse (come la sugar tax) è ancora in corso.
f.riz.