La Var finisce in Parlamento
Interrogazione per «tutelare i tifosi». Ancelotti stop per un turno
La bufera che si è aperta mercoledì al San Paolo sul finire di Napoli-Atalanta ha soffiato ancora ieri dopo l’ira di tifosi e squadra con Ancelotti e De Laurentiis. Ed è arrivata fino a Roma, perché il rigore non concesso al Napoli dall’arbitro Giacomelli sul contrasto tra Kjaer e Llorente in area, è finito in un’interrogazione al ministro dello Sport Vincenzo Spadafora presentata sia alla Camera che al Senato, e firmata da deputati e senatori politicamente trasversali capeggiati da Gaetano Quagliariello (presidente del Napoli Club Parlamento) al Senato e Paolo Russo alla Camera.
L’interrogazione
Il testo chiede che «il governo assuma iniziative per assicurare a milioni di appassionati di calcio la regolarità e l’imparzialità del campionato di Serie A». «Tra i compiti del ministero -si legge rientra la lotta alla manipolazione dei risultati sportivi nonché la promozione della lealtà». Nel caso specifico con «il rigore negato al Napoli in maniera plateale e il rifiuto provocatorio dell’arbitro di ricorrere finanche alla tecnologia Var» per i parlamentari «il Napoli è stato palesemente frodato perdendo 2 punti in classifica». Un rigore in parlamento insomma, e il leghista Roberto Calderoli – che più volte non ha nascosto simpatie per l’Atalanta – è contrario: «Possibile che con tutte le emergenze che hanno l’Italia e Napoli un gruppo di parlamentari, uniti dal comune tifo per il Napoli, debba presentare un’interrogazione?». E ancora: «Non basta neppure il Var? Così si mette in discussione tutto il nostro sistema arbitrale e lo si delegittima». Non solo, ci sono anche le carte bollate: gli avvocati Erich Grimaldi e Angelo Pisani, a nome di un folto gruppo di tifosi, che diffidano Figc, Aia, e il Napoli «per verificare il corretto svolgimento della gara, e per accertare eventuali violazioni del protocollo Var» e chiedendo la pubblicazione dell’audio Var-arbitro. Perché la diffida al club? «L’eventuale silenzio della Società dopo la denuncia pubblica del presidente, nonché l’omesso ricorso agli organi federali, comporterebbe una responsabilità anche omissiva, con diritto di tifosi, abbonati, scommettitori e consumatori a richiedere i danni e a denunciare alla Procura».
La squalifica
Ieri sono state diffuse le decisioni del giudice sportivo della Lega di Serie A, Gerardo Mastrandrea. Sul caso Napoli un turno di squalifica - dopo l’espulsione - al tecnico del Napoli, Carlo Ancelotti per le contestazioni fatte «entrando a giuoco fermo sul terreno». L’allenatore — che aveva accusato il Var Banti di aver arbitrato al posto di Giacomelli dopo che un anno fa, proprio con Banti c’era stata una querelle su un’espulsione in Juve-Napoli non sarà quindi in panchina per Roma-Napoli domani.
Gli arbitri
Quello di Napoli, però, è stato solo uno dei casi che hanno infiammato il mercoledì da dimenticare per gli arbitri. Ieri i vertici dei fischietti, il presidente dell’Aia Marcello Nicchi e il designatore Nicola Rizzoli, non hanno risposto alle polemiche compattandosi nelle ore della scelta di chi arbitrerà il prossimo turno. Sicuramente, oltre al caso Napoli, sotto esame l’arbitraggio in Juve-Genoa e non è piaciuta la direzione di Irrati in UdineseRoma e la prestazione del Var Mazzoleni: potrebbero essere tra gli arbitri che si fermeranno.
ed.lu.