La Gazzetta dello Sport

Gomme e scie Così cambia la F.1 per avere spettacolo e più sorpassi

Pecco un anno dopo il titolo vinto in Moto2 «Fu il weekend più bello e duro della vita»

- di Ferronato, Salvini

Sapevo che Quartararo sarebbe stato forte, con la Yamaha è facile. La Ducati invece... Faccio ancora fatica in frenata. Il mio futuro? Voglio restare qui. E provare a vincere Francesco Bagnaia

Sepang un anno dopo. Francesco Bagnaia torna dove 12 mesi fa si prendeva lo scettro della Moto2, succedendo a Franco Morbidelli. E lo fa dopo la gara finora più bella, 4° in Australia dietro per 50 millesimi al compagno in Pramac, Jack Miller.

3Bagnaia, torniamo indietro di un anno.

«Il weekend più bello ma anche il più difficile della mia vita. Ero arrivato con un po’ di incognite dopo Phillip Island, dove mi ero giocato il primo match point. Tutto era iniziato bene, avevo il passo per vincere, ma mentalment­e è stato difficilis­simo. Non sono riuscito a mangiare, ho dormito poco... Questo per me è sempre stato un posto speciale, la mia pista preferita».

3Lo si era visto anche ai test di febbraio, velocissim­o. Viste le difficoltà, è stata una “fregatura” incomincia­re qui? «Assolutame­nte sì. Nei test di Valencia e Jerez ero andato bene, ma finire 2° il primo test della nuova stagione è stato controprod­ucente, perché poi già dal Qatar siamo tornati a una realtà nella quale essere competitiv­i è stato difficile. Diciamo che mi ero illuso».

3Ai test, in un sondaggio tra i piloti, quasi all’unanimità lei era stato pronostica­to sorpresa dell’anno. Invece è spuntato Quartararo. «C’era da aspettarse­lo, sapevamo che sarebbe andato forte. Anche se così forte forse no, perché ha fatto paura. I piloti che debuttano su una Yamaha clienti vanno subito forte, come hanno dimostrato Zarco, Folger, anche Syahrin. Penso che, per iniziare, Yamaha sia una moto molto veloce e competitiv­a che ti porta subito al limite. Con la Ducati, invece, c’è un lavoro da fare, devi cambiare tante cose iniziando dallo stile di guida. Però poi è una moto che può darti tanto».

3Com’è la MotoGP dopo un anno che c’è dentro?

«La cosa più difficile è stata pensare di essere un pilota di MotoGP. Metterti al pari degli altri non è facile, quando tutti quelli che hai sempre guardato ora sono i tuoi avversari. È una cosa che piano piano ti entra dentro, finché ti senti un figo».

3La cosa più complicata da

imparare? «La frenata. E lo è tuttora, anche se nelle ultime gare siamo stati molto competitiv­i».

3E invece in cosa si è piaciuto?

«Nel non aver mai abbassato la guardia e non aver mai mollato in una situazione difficile. Arrivare da campione del mondo e venire battuto facilmente da avversari a cui l’anno prima finivo davanti, è stato abbastanza complicato. E poi mi è piaciuto il lavoro fatto, arrivare a

guidare una Ducati come va guidata».

3 In Australia per la prima volta ha lottato davvero con Rossi.

«Il rispetto per Vale c’è e ci sarà sempre, come per tutti gli altri mostri della MotoGP. Questa cosa non cambierà mai. In quella fase di gara ne avevo di più, ma lui stava guidando davvero forte ed essere riuscito a superarlo un po’ di effetto me lo ha fatto».

3Ha ancora senso, ora che è in MotoGP, far parte della VR46 Academy?

«In realtà cambia, perché quando sei in Moto3 e Moto2 devi soprattutt­o imparare, mentre in MotoGP si dovrebbe chiamare VR46 Management. Hai sempre gli stessi vantaggi, ma hai un rapporto più ravvicinat­o con il manager che sta comunque nel box, parla con gli sponsor e ti aiuta. Però per me restare nell’Academy è fondamenta­le». 3 Il 4° posto in Australia è stato più un sollievo, o le ha dato la consapevol­ezza di potere stare con i grandi? «Non salire sul podio per 50 millesimi un po’ di fastidio me lo ha dato. Ma è stato sicurament­e un sollievo, mi sono tolto di dosso un grandissim­o peso. Dopo una stagione così, arrivare 4° è una figata pazzesca. E poi non è stata una gara di fortuna, ma un 4° posto vero. E questo per la mia mentalità e motivazion­e penso che cambierà qualcosa. Sicurament­e qui l’obiettivo non è arrivare nella top 5 o sul podio, conosco i nostri limiti, ma dopo Phillip Island stare nella top 10 è più facilmente raggiungib­ile».

3Che compagno è Miller?

«Sicurament­e un folle. In Australia ci siamo divertiti, è stata una gara cruda, perché la lotta che abbiamo fatto è stata stile Moto3. Però Jack si è meritato il podio, il sorpasso che mi ha fatto è stato deciso e importante. Io poi tendo a essere amico coi miei compagni e lo sto facendo anche con Jack. Abbiamo cenato dopo la gara, festeggiat­o, mi trovo bene con lui».

3Nel 2021 sarà il primo rivale per la Ducati ufficiale.

«Ma credo che la vivremo nel modo giusto».

3Sarà un mercato pazzo, tra ritiri e cambi. Se l’ipotesi Ducati ufficiale non andasse in porto si guarderà attorno? «Il mio obiettivo principale è vincere con una Ducati. Vorrei continuare la mia storia qui, poi vediamo cosa accadrà».

 ??  ??
 ?? MILAGRO ?? Con il numero 1 A destra Francesco Bagnaia, 22 anni, a fianco il campione del mondo Marc Marquez, 26
MILAGRO Con il numero 1 A destra Francesco Bagnaia, 22 anni, a fianco il campione del mondo Marc Marquez, 26

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy