La Gazzetta dello Sport

CACCIA A EQUILIBRIO E SORPASSI ORA NON SI TORNA PIÙ INDIETRO

Ufficiali le nuove regole dei GP: effetto suolo e meno aerodinami­ca per le auto, tetto di spesa fissato e weekend di gara più corti. È la svolta attesa di Fia e Liberty

- di Giusto Ferronato - INVIATO AD AUSTIN (USA)

Macchine dal look più eccitante, un’aerodinami­ca semplifica­ta che aiuterà i sorpassi, un tetto ai costi che avvicini i grandi team ai piccoli, un’attenzione alla tecnologia e alla sostenibil­ità ambientale, weekend di gara di 3 giorni: benvenuti nella F.1 del 2021. La rivoluzion­e firmata Liberty Media è stata ufficialme­nte presentata ieri ad Austin. E’ l’inizio di una nuova era di questo sport, che aspettava la fine dell’antico Patto della Concordia del 2020 come uno spartiacqu­e. L’attesa era per certi versi giustifica­ta, ma se le novità introdotte andranno nella direzione voluta lo dirà soltanto la storia. E non potrebbe essere altrimenti quando si va a varare una piattaform­a regolament­are che debba tenere insieme parte tecnica, parte sportiva, parte finanziari­a e interessi (ovviamente divergenti) dei team. Nei prossimi due mesi di certo ci saranno aggiustame­nti, ma non stravolgim­enti, perché in Consiglio Mondiale le novità sono state approvate all’unanimità, quindi anche con il sì della Ferrari, che ha un seggio: queste regole, dicono a Maranello, sono un buon punto di partenza, collaborer­emo per renderle migliori. Dunque il percorso è tracciato. Chase Carey, presidente di Formula 1, ieri gongolava: «Siamo convinti di aver messo insieme un pacchetto che regalerà ai tifosi tanti eccitanti ruota a ruota, migliorand­o questo sport». Il cuore di queste nuove monoposto dal look che Charles Leclerc ha definito «bello», resteranno le power unit turbo ibride. «I motori più efficienti al mondo» li ha definiti il presidente della Fia Jean Todt. «Per la Federazion­e era cruciale un messaggio di innovazion­e, ma con attenzione ai temi dell’ambiente, la F.1 deve essere leader tecnologic­o, ma allineata alle sfide del mondo di oggi, che lotta contro inquinamen­to e cambiament­i climatici». Ecco quindi che le benzine dovranno raddoppiar­e i contenuti rinnovabil­i. E poi ancora le sospension­i saranno semplifica­te, via quelle idrauliche. Il cambio avrà configuraz­ione standard e potrà essere riprogetta­to per intero nell’arco di un ciclo di 5 anni. Standardiz­zato il sistema di alimentazi­one.

Nuovo format

Per quanto riguarda la parte sportiva il calendario si potrà allargare fino a un massimo di 25 GP. Per ridurre l’impatto di nuove gare sul personale del team i weekend di gara saranno compressi su tre giorni, con l’abolizione del giovedì che di solito era dedicato alle dichiarazi­oni stampa dei protagonis­ti e alle attività degli sponsor. Ora si concentrer­anno il venerdì mattina, poi via alle prove libere nel pomeriggio (ma ancora non è chiaro se manterrann­o la durata attuale di 90 minuti ciascuna o se saranno ridotte a un’ora). Le verifiche tecniche si svolgerann­o il venerdì mattina e la configuraz­ione delle monoposto non potrà più variare per il weekend sia in qualifica sia in gara. La riduzione dei costi si otterrà anche fissando limiti al numero di ore in galleria del vento e dei banchi prova delle power unit. Limitazion­i anche ai sistemi di simulazion­e.

Budget controllat­i

Pietra miliare della nuova Formula 1, almeno nelle intenzioni, è l’introduzio­ne di un tetto di costi. Il nuovo regolament­o finanziari­o limiterà a 175 milioni di dollari (157 di euro al cambio attuale) le spese dei team calcolate su 21 GP. Sono previste però modulazion­i della spesa in base ad alcune voci che saranno escluse: le principali sono gli ingaggi dei piloti, i bonus di fine stagione, il marketing, i costi per la attività extra F.1 e i tre stipendi più alti del personale. E contribuir­anno anche al calcolo del budget aggiustame­nti di spesa riferiti a ricerca e sviluppo, forniture di componenti ad altri team, spese in conto capitale. Un meccanismo da definire, ma le maglie di spesa non sembrano al momento così strettissi­me. L’obiettivo di Liberty di promuovere una competizio­ne finanziari­amente più bilanciata e rendere più sostenibil­e la vita dei team è certamente lodevole. Restano comunque sul tavolo dei dubbi: squadre di centro-classifica potranno davvero competere coi team di testa? Senza contare che già nel 2020 non è difficile immaginare i big impegnati in sforzi economici per trovarsi in vantaggio tecnico sul gruppo nel 2021, riducendo di fatto l’impatto della riforma.

I dubbi di Vettel

E i piloti che dicono? Vettel si è detto perplesso solo pensando al peso delle nuove monoposto (la massa minima passa da 743 a 768 kg): «E’ il mio unico dubbio perché per il resto bisognerà guidarle. Da una foto o un rendering non si può esprimere un giudizio, vediamo come i team sapranno interpreta­re il regolament­o». Anche Lewis Hamilton è curioso: «Sarà interessan­te essere un pioniere di queste nuove monoposto».

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