LA FUSIONE FCA-PEUGEOT A NOZZE ENTRO UN MESE DAL GOVERNO AI SINDACATI: «GARANTIRE I LAVORATORI»
I cda ufficializzano la trattativa: previsti risparmi per 3,7 miliardi Non ci saranno sovrapposizioni nella gamma di modelli dei gruppi Conte: pronto un dossier. In Borsa sale il Lingotto e calano i francesi
1 Il matrimonio Fca-Peugeot è all’orizzonte. Gli sposi stanno definendo i dettagli… Quella tra i due colossi dell’auto sarà una fusione “win-win”, si dice in gergo: un accordo in cui entrambi i partner ottengono grandi vantaggi. Dopo giorni di indiscrezioni, la trattativa è da ieri ufficialmente avviata e il buon esito pare vicino. «Si completerà entro un mese», dicono. Fiat Chrysler Automobiles e i francesi di Psa-Peugeot progettano di «unire le forze». Quella di ieri è stata la giornata delle carte scoperte. Nascerà il quarto costruttore di auto al mondo in termini di unità vendute, con 8,9 milioni di veicoli, con ricavi congiunti di quasi 170 miliardi di euro e un utile operativo corrente di oltre 11 miliardi. Si prevedono risparmi da 3,7 miliardi, «senza chiusure di stabilimenti» ma questa resta la maggiore preoccupazione. Il colosso coinvolgerà oltre 400 mila addetti e marchi come Alfa Romeo, Chrysler, Citroën, Dodge, Jeep, Lancia, Maserati, Opel, Peugeot e Vauxhall. «Il nuovo gruppo che nascerà dalla fusione sarà controllato al 50% dagli azionisti del gruppo Psa e al 50% dagli azionisti di Fca». Undici i membri nel nuovo cda: il presidente sarà John Elkann, mentre il portoghese Carlos Tavares, che in Peugeot aveva ricucito un debito miliardario, sarà l’amministratore delegato. Elkann ha così concluso la ricerca di un partner per Fca, un’esigenza che era il chiodo fisso di Sergio Marchionne. 2 I vertici di Fca si sono mostrati molto fiduciosi. «Vedo l’opportunità di creare qualcosa di davvero speciale insieme, un gruppo che riunisce le capacità, l’intelligenza e la passione di due aziende forti e di successo, attingendo il meglio da entrambe. Il nostro obiettivo comune è quello di creare un gruppo leader nella mobilità sostenibile, in grado di cogliere le tante opportunità di una nuova era», ha scritto Elkann in una lettera ai dipendenti. «L’unione delle nostre attività darebbe vita al quarto gruppo automobilistico mondiale e unirebbe la forza dei rispettivi marchi dei due gruppi nei segmenti luxury, premium, veicoli passeggeri mainstream, Suv, truck e veicoli commerciali leggeri», ha aggiunto l’a.d. di Fca, Michael Manley, «e trarrebbe beneficio dalle competenze congiunte in quelle tecnologie-chiave che stanno ridisegnando la mobilità». 3 Il nuovo gruppo avrà sede legale in Olanda. Non è la prima volta che un colosso internazionale sceglie l’Olanda come sede. Da Google a Nike, da eBay a Uber, da Ikea a Tesla, sono tanti i “big” del mercato che hanno scelto le esenzioni fiscali offerte dall’Olanda, su interessi in uscita, royalties e dividendi. Il gruppo che nascerà dalla fusione sarà quotato a Parigi, a Milano e a New York e continuerà a mantenere una importante presenza in Francia, Italia e negli Usa. A proposito di Borsa, c’è da registrare la differente reazione dei mercati, davanti all’ufficializzazione della trattativa. Il titolo Fca è schizzato a Milano, guadagnando oltre l’8%; mentre Peugeot ha perso oltre il 12% a Parigi. A spingere il titolo del Lingotto, la distribuzione del dividendo straordinario agli azionisti Fiat e la valutazione implicita di Fca nella fusione alla pari, Ieri è stato anche il giorno dei conti per Fca, che chiude il terzo trimestre con una perdita netta di 179 milioni di euro, mentre i ricavi calano a 27,3 miliardi di euro. 4 C’è da capire la strategia del nuovo gruppo. Se si eccettuano pochi modelli, come Fiat 500X, Peugeot 2008, Citroen C3 Aircross e Opel Crossland X, non esistono “sovrapposizioni” nelle gamme dei due gruppi. Anche perché Fca vanta l’unicità di alcuni brand, come Jeep, come i truck leggeri Ram (di grande successo negli Stati Uniti) e di Alfa Romeo e Maserati. Mentre Psa declina l’attenzione al mondo premium solo con alcuni modelli Peugeot e con il brand DS e non dispone invece di veri fuoristrada, di pick-up e di auto sportive. Parallelamente, mentre nell’offerta del gruppo francese ci sono molti modelli di destinazione generalista di segmento B - come Citroen C3, Peugeot 208 e Opel Corsa - sul fronte Fiat l’offerta popolare si basa sulla Panda (modello segmento A che non ha riscontro in Usa). Insomma, i listini dei due gruppi si completano.
È l’opportunità di creare qualcosa di davvero speciale insieme John Elkann Presidente del gruppo Fca
Uniamo le nostre competenze, per ridisegnare la mobilità del futuro Michael Manley Amministratore delegato di Fca
5 L’aspetto occupazionale, invece, preoccupa. Il dossier sulla fusione è tra le priorità del premier Giuseppe Conte: «Il governo non può rimanere indifferente rispetto a un progetto così importante — ha spiegato — e serve assicurare la produttività, l’occupazione e quindi la continuità aziendale in Italia». Come nel caso della fusione con Renault, poi sfumata, l’interesse è di evitare ad ogni costo la chiusura di stabilimenti qui da noi. Ma i sindacati restano preoccupati, in Francia e in Italia. «Serve trasparenza sul progetto di fusione, temiamo le conseguenze sui lavoratori», dicono i francesi di Cgt. «Ora vedremo cosa accadrà a livello produttivo. Serve impegno per la piena occupazione dei lavoratori», spiegano da Fiom-Cgil. «La fusione può essere un’opportunità, a patto che si mantengano i livelli occupazionali», chiede la Uilm.