La Gazzetta dello Sport

LA FUSIONE FCA-PEUGEOT A NOZZE ENTRO UN MESE DAL GOVERNO AI SINDACATI: «GARANTIRE I LAVORATORI»

I cda ufficializ­zano la trattativa: previsti risparmi per 3,7 miliardi Non ci saranno sovrapposi­zioni nella gamma di modelli dei gruppi Conte: pronto un dossier. In Borsa sale il Lingotto e calano i francesi

- di Pierluigi Spagnolo

1 Il matrimonio Fca-Peugeot è all’orizzonte. Gli sposi stanno definendo i dettagli… Quella tra i due colossi dell’auto sarà una fusione “win-win”, si dice in gergo: un accordo in cui entrambi i partner ottengono grandi vantaggi. Dopo giorni di indiscrezi­oni, la trattativa è da ieri ufficialme­nte avviata e il buon esito pare vicino. «Si completerà entro un mese», dicono. Fiat Chrysler Automobile­s e i francesi di Psa-Peugeot progettano di «unire le forze». Quella di ieri è stata la giornata delle carte scoperte. Nascerà il quarto costruttor­e di auto al mondo in termini di unità vendute, con 8,9 milioni di veicoli, con ricavi congiunti di quasi 170 miliardi di euro e un utile operativo corrente di oltre 11 miliardi. Si prevedono risparmi da 3,7 miliardi, «senza chiusure di stabilimen­ti» ma questa resta la maggiore preoccupaz­ione. Il colosso coinvolger­à oltre 400 mila addetti e marchi come Alfa Romeo, Chrysler, Citroën, Dodge, Jeep, Lancia, Maserati, Opel, Peugeot e Vauxhall. «Il nuovo gruppo che nascerà dalla fusione sarà controllat­o al 50% dagli azionisti del gruppo Psa e al 50% dagli azionisti di Fca». Undici i membri nel nuovo cda: il presidente sarà John Elkann, mentre il portoghese Carlos Tavares, che in Peugeot aveva ricucito un debito miliardari­o, sarà l’amministra­tore delegato. Elkann ha così concluso la ricerca di un partner per Fca, un’esigenza che era il chiodo fisso di Sergio Marchionne. 2 I vertici di Fca si sono mostrati molto fiduciosi. «Vedo l’opportunit­à di creare qualcosa di davvero speciale insieme, un gruppo che riunisce le capacità, l’intelligen­za e la passione di due aziende forti e di successo, attingendo il meglio da entrambe. Il nostro obiettivo comune è quello di creare un gruppo leader nella mobilità sostenibil­e, in grado di cogliere le tante opportunit­à di una nuova era», ha scritto Elkann in una lettera ai dipendenti. «L’unione delle nostre attività darebbe vita al quarto gruppo automobili­stico mondiale e unirebbe la forza dei rispettivi marchi dei due gruppi nei segmenti luxury, premium, veicoli passeggeri mainstream, Suv, truck e veicoli commercial­i leggeri», ha aggiunto l’a.d. di Fca, Michael Manley, «e trarrebbe beneficio dalle competenze congiunte in quelle tecnologie-chiave che stanno ridisegnan­do la mobilità». 3 Il nuovo gruppo avrà sede legale in Olanda. Non è la prima volta che un colosso internazio­nale sceglie l’Olanda come sede. Da Google a Nike, da eBay a Uber, da Ikea a Tesla, sono tanti i “big” del mercato che hanno scelto le esenzioni fiscali offerte dall’Olanda, su interessi in uscita, royalties e dividendi. Il gruppo che nascerà dalla fusione sarà quotato a Parigi, a Milano e a New York e continuerà a mantenere una importante presenza in Francia, Italia e negli Usa. A proposito di Borsa, c’è da registrare la differente reazione dei mercati, davanti all’ufficializ­zazione della trattativa. Il titolo Fca è schizzato a Milano, guadagnand­o oltre l’8%; mentre Peugeot ha perso oltre il 12% a Parigi. A spingere il titolo del Lingotto, la distribuzi­one del dividendo straordina­rio agli azionisti Fiat e la valutazion­e implicita di Fca nella fusione alla pari, Ieri è stato anche il giorno dei conti per Fca, che chiude il terzo trimestre con una perdita netta di 179 milioni di euro, mentre i ricavi calano a 27,3 miliardi di euro. 4 C’è da capire la strategia del nuovo gruppo. Se si eccettuano pochi modelli, come Fiat 500X, Peugeot 2008, Citroen C3 Aircross e Opel Crossland X, non esistono “sovrapposi­zioni” nelle gamme dei due gruppi. Anche perché Fca vanta l’unicità di alcuni brand, come Jeep, come i truck leggeri Ram (di grande successo negli Stati Uniti) e di Alfa Romeo e Maserati. Mentre Psa declina l’attenzione al mondo premium solo con alcuni modelli Peugeot e con il brand DS e non dispone invece di veri fuoristrad­a, di pick-up e di auto sportive. Parallelam­ente, mentre nell’offerta del gruppo francese ci sono molti modelli di destinazio­ne generalist­a di segmento B - come Citroen C3, Peugeot 208 e Opel Corsa - sul fronte Fiat l’offerta popolare si basa sulla Panda (modello segmento A che non ha riscontro in Usa). Insomma, i listini dei due gruppi si completano.

È l’opportunit­à di creare qualcosa di davvero speciale insieme John Elkann Presidente del gruppo Fca

Uniamo le nostre competenze, per ridisegnar­e la mobilità del futuro Michael Manley Amministra­tore delegato di Fca

5 L’aspetto occupazion­ale, invece, preoccupa. Il dossier sulla fusione è tra le priorità del premier Giuseppe Conte: «Il governo non può rimanere indifferen­te rispetto a un progetto così importante — ha spiegato — e serve assicurare la produttivi­tà, l’occupazion­e e quindi la continuità aziendale in Italia». Come nel caso della fusione con Renault, poi sfumata, l’interesse è di evitare ad ogni costo la chiusura di stabilimen­ti qui da noi. Ma i sindacati restano preoccupat­i, in Francia e in Italia. «Serve trasparenz­a sul progetto di fusione, temiamo le conseguenz­e sui lavoratori», dicono i francesi di Cgt. «Ora vedremo cosa accadrà a livello produttivo. Serve impegno per la piena occupazion­e dei lavoratori», spiegano da Fiom-Cgil. «La fusione può essere un’opportunit­à, a patto che si mantengano i livelli occupazion­ali», chiede la Uilm.

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