La Gazzetta dello Sport

Una rosa extra large Così oggi la Signora è al livello delle grandi

Rispetto al Toro cambiati 7 giocatori, non il risultato E Sarri ha scoperto il vantaggio dell’abbondanza

- Di Fabiana Della Valle INVIATA A MOSCA (RUSSIA)

L’abbondanza logora chi non ce l’ha. Maurizio Sarri vinse la Panchina d’Oro nel 2017, quando allenava il Napoli, ma a quei tempi non aveva troppa simpatia per il turnover. «Fa piacere battere Allegri», commentò all’epoca il tecnico. Adesso che da avversario si è trasformat­o in successore del corregiona­le, Sarri è diventato più allegriano nella gestione del gruppo. Merito dell’abbondanza, appunto, perché dall’ultima finale persa a Cardiff col Real targato CR7, l’ossessione della dirigenza bianconera è diventata quella di costruire una rosa all’altezza delle big europee: se punti a vincere la Coppa, è quello che fa la differenza. Una Signora abituata a frequenti uscite mondane ha bisogno di abiti adatti a ogni situazione, per poter variare senza rinunciare all’eleganza. Così anno dopo anno il guardaroba di casa bianconera è diventato sempre più ricco, fino a raggiunger­e il picco in questa stagione, tanto che adesso l’allenatore ha solo l’imbarazzo della scelta.

Coperta lunga

Basta un rapido confronto tra la formazione di Mosca e quella di quattro giorni prima nel derby per farsi un’idea: 7 giocatori differenti nell’undici titolare, sono cambiati gli uomini ma non il risultato. Ora Sarri ha una panchina d’oro da Champions, perché la Juventus ha alzato il livello che le altre big faticano a reggere il confronto. A parte qualche eccezione (le fasce per esempio, dove comunque l’adattament­o di Cuadrado nel ruolo di terzino garantisce più alternativ­e) il tecnico ha la coperta lunga in ogni reparto e può permetters­i di gestire stanchezza ed emergenze.

Gap colmato

Forse in Europa solo il Real può duellare con Madama per abbondanza, almeno dal centrocamp­o in su: Benzema, Hazard, Isco, Modric, Kroos, Asensio, Bale, James Rodriguez (con gli ultimi tre indisponib­ili), difficile che possano giocare tutti insieme. Due anni e mezzo fa, quando i bianconeri vennero sconfitti in finale 4-1 dal Real, Zidane inserì Asensio (che segnò), Morata e Bale, mentre Allegri mise Cuadrado, Lemina e Marchisio. Ora il confronto non è più così impari, anzi come qualità la Juve forse ha qualcosa in più. A Mosca mancavano De Ligt e Chiellini (infortunat­i) più Cuadrado (squalifica­to), Douglas Costa e Dybala sono partiti fuori, Bernardesc­hi in tribuna. Una rosa extra large per l’Europa, con cui Sarri proverà a fare meglio di Allegri, due volte finalista in Champions. Per riuscirci esiste un solo modo: vincere la Coppa.

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