Svista e beffa finale, la Roma impreca
Thuram jr decide al 95’ dopo autogol e gol di Fazio: la qualificazione si complica
Niente da fare. Nonostante la benedizione di monsignor Fisichella a Trigoria, quando gioca il Borussia il rapporto tra la Roma e gli arbitri è sempre conflittuale. Già, perché la squadra di Fonseca perde 2-1 anche per via di un’altra svista arbitrale, quella che propizia la prima rete dei tedeschi (palla uscita sul fallo laterale). Così il 2-1 finale - le cui basi sono nell’autogol e nella rete del pari entrambi a cura di Fazio - è santificato da Thuram, figlio del grande Lilian, ex Parma e Juve, proprio nei secondi finali. Insomma, una beffa, che adesso mette in pericolo la qualificazione, visto che i giallorossi sono terzi e si giocheranno quasi tutto a Istanbul col Basaksehir.
Pastore stakanovista
Fonseca sceglie per la quinta volta di tenere fuori Florenzi, mentre dà a Pastore lo scettro della qualità. Ne viene ricambiato, anche perché la manovra è più lenta del consueto, tenendo conto che Mancini parte sempre assai basso disegnando a volte un 4-1-4-1 che, se limita i rischi, non aiuta l’attacco. Lì davanti poi, con Santon e Kolarov poco efficaci nella spinta, Dzeko spesso si sposta sulla sinistra per provare a risucchiare fuori i centrali, dando a Kluivert (soprattutto) e Zaniolo il compito di spostarsi al centro. D’altronde, Rose dispone il Borussia in modo diverso dal consueto, optando per la difesa a tre fino all’infortunio di Jantschke, quando poi passa a 4, arretrando al centro della retroguardia Zakaria. Davanti, invece, è un tourbillon di movimenti, con Thuram punta di riferimento centrale, ma pronto ad arretrare per dare spazio a Neuhaus e Stindl alle sue spalle. Tra l’altro, col passaggio al 4-3-2-1, spesso si ritrova a giocare Stindl da finto nove, con Thuram largo a sinistra. Il tutto produce un primo tempo non disprezzabile, in cui la Roma graffia almeno due volte: al 12’ con Zaniolo, quando un suo colpo di testa da angolo sfiora la traversa, e al 29’ con Pastore, che s’incunea in area in dribbling e il suo tiro viene respinto da Sommer. Il Borussia, invece, sembra non riuscire a entrare in area, così tira parecchio da fuori, in modo più efficace al 17’ con Zakaria, che sfiora l’incrocio, al 26’ con Benes e al 42’ con Neuhaus (con Lopez che blocca in entrambi i casi). Paradossalmente, a sbloccare il match ci pensano gli stessi giallorossi, quando un cross di Thuram sfuggito sulla fascia a Smalling viene messo in porta da Fazio con un intervento un po’ goffo, anche se, come detto, l’azione è viziata.
Torna Diawara
Nella ripresa la Roma aumenta il pressing alto e la partita cambia, anche per l’ingresso di Diawara. Se si eccettua una conclusione di Stindl da due passi, dopo un rimpallo, che non trova la porta, la partita va in mano ai giallorossi, con Sommer bravo prima su un tiro di Dzeko al 3’ e soprattutto di Pastore al 12’. Ma il pari è nell’aria e così al 19’ un punizione battuta da Kolarov viene deviata sotto misura da Fazio. Fino al 30’ è la Roma che continua a fare la partita, con Kluivert che due volte (23’ e 25’) va vicino al raddoppio, ma la beffa è nell’aria. Al 28’, infatti, Thuram impegna Lopez, ma il rischio è nell’aria e si consuma al 50’, quando su punizione dalla trequarti una sponda di testa di Plea va nella zona dell’attaccante figlio d’arte, che di testa batte Lopez. E’ la fine, perché è troppo tardi per qualsiasi cosa, se non per imprecare contro una tecnologia sempre in ritardo sul dovuto.