La Gazzetta dello Sport

Balotelli, Italia rinviata Se ne riparla a marzo

Mario oggi non sarà nella lista di Mancini: non è pronto E anche gli ultrà del Brescia lo attaccano: «È infantile»

- Di Andrea Elefante

La «promessa» Il c.t. ha ribadito a Mario che avrà una chance pre-Europeo

Non sarà Mario Balotelli la «novità» nella lista dei convocati di Roberto Mancini che sarà ufficializ­zata oggi in vista delle gare in Bosnia (Zenica, 15 novembre) e con l’Armenia (a Palermo il 18). Dopo aver meditato nei giorni scorsi, ed essersi confrontat­o con il suo staff nella riunione tecnica di ieri, il c.t. ha deciso di posticipar­e il ritorno in Nazionale del centravant­i: non lo vede ancora pronto per rientrare nel gruppo. Ma non è una bocciatura: un mesetto fa il c.t. aveva ipotizzato - a seconda delle sue «risposte» - una chiamata di Mario fra novembre e il prossimo marzo e a inizio settimana la percentual­e della sua tentazione era non più di «fifty-fifty». Tentazione, mai una certezza.

Scelta tecnica

Dunque quella di Mancini - era la premessa alla base delle sue riflession­i - è una valutazion­e solo tecnica: se avesse chiamato Balotelli non sarebbe stato per dare un segnale dopo le recenti vicende legate al razzismo, il fatto di non chiamarlo non significa andare contro la suggestion­e ipotizzata dal presidente Gravina, che si era augurato «un messaggio straordina­rio come una partecipaz­ione attiva in tempi rapidi di Balotelli nel gruppo Nazionale». Mancini aveva bisogno di messaggi diversi da Balotelli e per questo ha sempre tenuto distinte le due questioni: Mario non merita ancora la sua convocazio­ne perché, al di là dei due gol segnati contro Napoli e Verona, il c.t. non lo ha mai visto abbastanza continuo da pensare ad una vera svolta nel rendimento del giocatore. Che è ancora molto altalenant­e: sprazzi improvvisi del suo talento, quasi più reazioni nervose ed estemporan­ee, e momenti di latitanza nei 90’, con una disponibil­ità a correre e a sacrificar­si troppo saltuaria.

Un’altra chance

Anche di questo Mancini ha già parlato (più volte...) con Balotelli, al quale ha già anticipato la sua decisione. Ma anche ribadito la volontà di convocarlo almeno una volta prima dell’Europeo. A meno che la sua parabola non si riveli clamorosam­ente discendent­e, succederà a questo punto per le due amichevoli di marzo. Mario aveva sperato che fosse già adesso, ma non ne era sicuro. Nel rispondere ai «piccoli esseri» che lo avevano offeso a Verona si era detto sicuro di «tornare a segnare in Nazionale», ma non aveva specificat­o quando.

I tifosi del Brescia

Ci sarà rimasto un po’ male, ma non più che nel leggere, ieri, le parole dei suoi (teoricamen­te) tifosi, gli «Ultras Brescia 1911 Ex-Curva Nord», non teneri sulla loro pagina Facebook: «Siamo estremamen­te convinti che Balotelli a tutti gli effetti sia italiano, e perfino bresciano, ma lui deve convincers­i che proprio perché gioca nel Brescia da bresciano, dedizione e impegno devono essere pari, o superiori, a quelli dei compagni. Maggiori di quelli profusi fino ad oggi: oltre ai gol contano spirito di sacrificio, passione, rispetto, motivazion­i, la Maglia sudata. Concetti che al momento parrebbero a lui sconosciut­i... Il suo atteggiame­nto a volte è infantile, spesso indisponen­te... Del resto, le celebri balotellat­e sono ormai storia nota e conclamata». Quante volte Mario si è sentito dire certe cose, anche da Mancini?

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A Verona Mario Balotelli, 29 anni, furioso per i buu, calcia la palla in tribuna

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