Balotelli, Italia rinviata Se ne riparla a marzo
Mario oggi non sarà nella lista di Mancini: non è pronto E anche gli ultrà del Brescia lo attaccano: «È infantile»
La «promessa» Il c.t. ha ribadito a Mario che avrà una chance pre-Europeo
Non sarà Mario Balotelli la «novità» nella lista dei convocati di Roberto Mancini che sarà ufficializzata oggi in vista delle gare in Bosnia (Zenica, 15 novembre) e con l’Armenia (a Palermo il 18). Dopo aver meditato nei giorni scorsi, ed essersi confrontato con il suo staff nella riunione tecnica di ieri, il c.t. ha deciso di posticipare il ritorno in Nazionale del centravanti: non lo vede ancora pronto per rientrare nel gruppo. Ma non è una bocciatura: un mesetto fa il c.t. aveva ipotizzato - a seconda delle sue «risposte» - una chiamata di Mario fra novembre e il prossimo marzo e a inizio settimana la percentuale della sua tentazione era non più di «fifty-fifty». Tentazione, mai una certezza.
Scelta tecnica
Dunque quella di Mancini - era la premessa alla base delle sue riflessioni - è una valutazione solo tecnica: se avesse chiamato Balotelli non sarebbe stato per dare un segnale dopo le recenti vicende legate al razzismo, il fatto di non chiamarlo non significa andare contro la suggestione ipotizzata dal presidente Gravina, che si era augurato «un messaggio straordinario come una partecipazione attiva in tempi rapidi di Balotelli nel gruppo Nazionale». Mancini aveva bisogno di messaggi diversi da Balotelli e per questo ha sempre tenuto distinte le due questioni: Mario non merita ancora la sua convocazione perché, al di là dei due gol segnati contro Napoli e Verona, il c.t. non lo ha mai visto abbastanza continuo da pensare ad una vera svolta nel rendimento del giocatore. Che è ancora molto altalenante: sprazzi improvvisi del suo talento, quasi più reazioni nervose ed estemporanee, e momenti di latitanza nei 90’, con una disponibilità a correre e a sacrificarsi troppo saltuaria.
Un’altra chance
Anche di questo Mancini ha già parlato (più volte...) con Balotelli, al quale ha già anticipato la sua decisione. Ma anche ribadito la volontà di convocarlo almeno una volta prima dell’Europeo. A meno che la sua parabola non si riveli clamorosamente discendente, succederà a questo punto per le due amichevoli di marzo. Mario aveva sperato che fosse già adesso, ma non ne era sicuro. Nel rispondere ai «piccoli esseri» che lo avevano offeso a Verona si era detto sicuro di «tornare a segnare in Nazionale», ma non aveva specificato quando.
I tifosi del Brescia
Ci sarà rimasto un po’ male, ma non più che nel leggere, ieri, le parole dei suoi (teoricamente) tifosi, gli «Ultras Brescia 1911 Ex-Curva Nord», non teneri sulla loro pagina Facebook: «Siamo estremamente convinti che Balotelli a tutti gli effetti sia italiano, e perfino bresciano, ma lui deve convincersi che proprio perché gioca nel Brescia da bresciano, dedizione e impegno devono essere pari, o superiori, a quelli dei compagni. Maggiori di quelli profusi fino ad oggi: oltre ai gol contano spirito di sacrificio, passione, rispetto, motivazioni, la Maglia sudata. Concetti che al momento parrebbero a lui sconosciuti... Il suo atteggiamento a volte è infantile, spesso indisponente... Del resto, le celebri balotellate sono ormai storia nota e conclamata». Quante volte Mario si è sentito dire certe cose, anche da Mancini?