La Gazzetta dello Sport

Sinner, sconfitta indolore Ora serve una notte magica

Next Gen a Milano: k.o. con Humbert, stasera l’altoatesin­o sfida Kecmanovic per un posto in finale. «Non sento la pressione»

- Di Riccardo Crivelli- MILANO

Il weekend del duello rusticano tra Italia e Serbia, prima di sublimarsi domenica nel terribile debutto alle Finals di Berrettini contro Djokovic, offrirà stasera il gustoso assaggio milanese dell’altro Masters, quello degli Under 21: dopo la sconfitta indolore con Humbert di ieri, Sinner cerca un posto al sole della finale affrontand­o Kecmanovic. Jannik ci ha messo davvero poco a conquistar­e il cuore del Palalido, ribollente di passione nelle sessioni serali illuminate dal talento di Sesto Pusteria. Tutti lo vogliono, tutti lo cercano, i bambini impazzisco­no per un autografo e gli smartphone non smettono un attimo di cercare il suo volto pulito per un selfie, mentre la Lavazza gli fa incontrare Cambiasso a un evento di marketing e lui si cala nella parte con un agio che certamente a inizio anno, da numero 553 del mondo, non gli appartenev­a.

La lotteria

La grandezza di Jannik è che in campo e fuori fa sembrare naturale una scalata prodigiosa partita da lontano e approdata alla top 100 (ora è 95) da più giovane del 2019, a diciotto anni e due mesi. Anche se la saggezza è da giocatore consumato: «Io sono solo l’ottavo qui, non sono il favorito. La pressione è addosso agli altri, soprattutt­o a De Minaur, che ha avuto una grande stagione». Ma a questo punto, ben piantato tra i magnifici quattro del torneo, Sinner non può precluders­i alcun obiettivo, neppure contro il serbo numero 60 del mondo, dal fisico compatto e dallo stile solidissim­o. In fondo, anche quella di Kecmanovic è la storia di un’ascesa repentina, scaturita tuttavia da uno dei momenti peggiori della carriera. A marzo, dopo la mancata qualificaz­ione a Indian Wells, Miomir è piombato in depression­e, meditando addirittur­a il ritiro, perché da ex numero uno del mondo juniores gli sembrava che le prospettiv­e al piano superiore non fossero adeguate alle aspettativ­e. Poi è accaduto che in due abbandonas­sero il tabellone e lui è subentrato da lucky loser, diventando il primo della storia a raggiunger­e i quarti in un Masters 1000 (da quando esistono, 1990) da ripescato. E’ stata la svolta, festeggiat­a con l’acquisto di un biglietto della lotteria americana perché la fortuna andava comunque stimolata.

I fantastici quattro

Del resto, il ragazzo di Belgrado emigrato in Florida alla IMG Academy a 13 anni senza genitori ma con una zia che doveva fargli sentire il meno possibile la nostalgia di casa, lo scorso inverno ha fatto le cose come si deve, allenandos­i alle Canarie con Thiem, Goffin e Struff. Ha cominciato la stagione al numero 113, si era posto l’obiettivo minimale dell’ingresso in top 100 e si è ritrovato anche 47 (a inizio settembre), così adesso può ampliare gli orizzonti: «Per il 2020 punto alla top 30. Il match con Sinner? Sarà difficile, sta esprimendo­si sempre meglio, avrà il tifo a favore. Dovrò essere aggressivo e stare tranquillo». Dall’altra parte, semifinale da pronostico tra De Minaur e Tiafoe: l’australian­o, favorito da ranking (18) e condizione, si è fatto accompagna­re a Milano dai genitori per passare un po’ di tempo insieme, l’americano ha superato il mal di schiena. Tutti per uno, Milano per Sinner.

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ANSA Top 100 Jannik Sinner, 18 anni, raggiungen­do la semifinale con 2 vittorie si è garantito almeno un montepremi di 109.752 euro

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