La Gazzetta dello Sport

Tra il Sassuolo e il Bologna derby antipanico

Col Sassuolo torna titolare «Giochiamo in un modo che porterà bei risultati»

- di Dalla Vite, Fogliani

In un momento in cui bisogna stare attenti anche alla classifica e nel quale le orecchie rischiano di essere basse-bassissime, ecco che l’ottimismo è sempre una discreta botta di vita. «Il nostro obiettivo è quello di vincere più partite possibili per raggiunger­e l’Europa League»: lo dice con l'occhio deciso Gary Medel, che rientra dal 1’ e in fondo si è capito quanto sia mancato nelle tre gare e mezza in cui ha dovuto guardare tutto da spettatore. E la sua mancanza si è sentita anche per la carica di adrenalina che, da sempre, sa iniettare a tutti.

Giocare così

Gary torna disponibil­e dal 1’ e - per la conferenza stampa a tre - si mette fra Emilio De Leo e Miroslav Tanjga per presentare un derby che necessita di sangue freddo. Freddissim­o. Chi farà tre punti comincerà a guardare la classifica con un’altra espression­e; chi perde si passerà una sosta per le nazionali coi tremori, brividi sparsi e brutti pensieri addosso. Il Sassuolo arriva da risultati corrosivi al Mapei, il Bologna non vince dalla gara contro la Sampdoria ma ha sempre quell’identità che la porta a cercare il risultato. Identità roba che appartiene anche al Sassuolo di De Zerbi - che negli ultimi tempi ha portato applausi, bel gioco, momenti tirati e gare perse di un solo gol (esempi: contro Juventus e Inter) ma anche a raccoglier­e meno di ciò che avrebbe meritato. «Il nostro modo di giocare - racconta il centrocamp­ista cileno - ci consente di vincere e di perdere contro tutti, abbiamo una nostra caratteris­tica nell’interpreta­re le gare: io sono convinto che se manterremo sempre questa intensità potremo fare sempre più punti, a cominciare dal Sassuolo».

Prego, Zlatan

Il proposito di Medel - che si era fatto male con la propria nazionale il 12 ottobre, lesione di primo grado al bicipite femorale sinistro - era quello di rientrare contro l’Inter bruciando i tempi e le tappe: ce l’ha fatta, anche se i suoi 18’ contro gli ex nerazzurri non hanno esattament­e lasciato il segno. «Perché mi sono arrabbiato a fine gara? Niente di che, per un calcio d’angolo, ma tutto a posto». O quasi. Gary non fa mai sconti a nessuno: se c’è da arrabbiars­i lo fa e basta. E ringhia. Ed è quel che vuole il Bologna, perché il suo carisma è dote e allo stesso tempo carica qualitativ­a per una squadra che necessita di non perdersi più in sciocchezz­e e disattenzi­oni. Medel è di quelli che accogliere­bbe a braccia aperte Zlatan Ibrahimovi­c se davvero dovesse secgliere Bologna per la grande amicizia con Sinisa Mihajlovic «E’ davvero un gran giocatore - riprende Gary -, se dovesse arrivare sarebbe il benvenuto perché qui siamo una grande famiglia, dentro e fuori dal campo: io stesso mi sto trovando benissimo con i

miei famigliari in questa città, nella realtà nuova ma accoglient­e. Insomma, l’eventuale arrivo di Zlatan Ibrahimovi­c sarebbe un grande arrivo per il club».

Aiuti

Dicevamo: tre partite (e mezza) saltate, tre perse. Sette giornate con lui ad inizio campionato, due sole sconfitte. Insomma: il peso di Medel è evidente, concreto, di spessore assoluto. Anche perché il suo modo di stare in campo non solo è di esempio per chi gioca con lui ma è di aiuto costante per tutti: il suo filtro, il suo saper arretrare sulla linea dei difensori per compattare il tutto, il suo andare a collaborar­e con interni e mezzepunte nella fase di pressing, è fare prezioso e naturalmen­te apprezzato. Insomma, Medel si sente: e nessuno

aveva dei dubbi, tantomeno il Bologna che - una volta perso Pulgar - ha puntato dritto e a fari spenti su di lui. «Come sto ora? Già ero a posto contro l’Inter ma ora ancor di più: sono pronto».

Il popolo cileno

Gary è pronto anche per rispondere alla convocazio­ne della propria nazionale. E non solo. «Se risponderò alla chiamata della nazionale? Sì, giocheremo solamente contro il Perù. La situazione del mio paese in questo momento è particolar­e: la gente ha il diritto di combattere, noi (della Nazionale, ndr) siamo con il popolo che sta lottando per i propri diritti». Leader lo si è: e basta.

 ?? (Foto: Medel) ??
(Foto: Medel)
 ??  ?? Pitbull Gary Medel, 32 anni, è arrivato a Bologna sul finire dell’ultimo mercato
Pitbull Gary Medel, 32 anni, è arrivato a Bologna sul finire dell’ultimo mercato

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy