La Gazzetta dello Sport

Sala: «San Siro? Le società trattate come tutti gli altri»

Il sindaco: «Non siamo provocator­i: per Inter e Milan 90mila metri quadri Se vanno a Sesto sarà una loro scelta»

- Di Carlo Angioni

Pronti a partire con la trattativa ma distanti anni luce. Inter e Milan da una parte, il Comune di Milano dall’altra. Le posizioni sul progetto del nuovo stadio di San Siro, dopo il sì (molto) condiziona­to della Giunta al pubblico interesse, sono molto chiare. I club vogliono costruire un impianto da 650 milioni di euro, demolire il Meazza e realizzare una zona commercial­e e di intratteni­mento che permetta di rientrare dai costi dell’intero progetto. Palazzo Marino vuole tenere in piedi il Meazza «rifunziona­lizzato» e soprattutt­o vuole che le volumetrie degli edifici da tirare su nel distretto di San Siro non eccedano le misure previste dal piano di governo del territorio, che sono la metà di quelle inserite nel progetto di Inter e Milan. Insomma, i due club per restare a San Siro dovranno rifare l’intero masterplan presentato a inizio luglio, che sarà poi sottoposto a una nuova approvazio­ne della Giunta. Per ora le società hanno preso tempo: non si aspettavan­o vincoli così importanti, c’è sicurament­e delusione e come detto due giorni fa valuterann­o se le condizioni fissate dalla politica rendono «economicam­ente sostenibil­e il progetto».

Destino incerto

«Ma il nostro atteggiame­nto è tutto meno che provocator­io – ha precisato ieri il sindaco Beppe Sala –. Trattiamo le squadre come qualunque imprendito­re o privato che vuole fare una iniziativa immobiliar­e su Milano. Non è che per lo spauracchi­o di Sesto San Giovanni possiamo concedere condizioni al di là di quelle che concederem­mo a qualunque operatore. Offrire ai club il Pgt vuol dire offrire 90mila metri quadrati, oggettivam­ente non poco. Mi pare un principio di equità: se i club deciderann­o di andare a Sesto perché darà loro condizioni tali per cui potranno costruire molto di più, sarà una loro libera scelta, spiacevole per noi». Dopo la frenata comunale, la palla passa quindi alle società. Che hanno sempre aperto a eventuali modifiche del progetto ma non a una rivisitazi­one completa delle loro idee. Ecco perché oggi è veramente difficile capire cosa succederà: Inter e Milan vireranno davvero sull’area ex Falck di Sesto San Giovanni oppure pur di non lasciare San Siro si adeguerann­o e ridurranno il cemento extra-stadio? «Non penso che la trattativa parta in salita – ancora il sindaco Sala –. Ovviamente, come tutte le cose complesse, merita tempo e attenzione. Se il tema è lo stadio, si potrà andare avanti. Noi abbiamo fatto la nostra parte, vedremo quali saranno le reazioni. Io sono abbastanza ottimista sul prosieguo ma vedremo».

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