La Gazzetta dello Sport

Insigne fischiatis­simo Per lui e Mertens il futuro è altrove

Ad Ancelotti il compito di ricompatta­re un gruppo allo sbando. Confronto al telefono con De Laurentiis

- Di Mimmo Malfitano NAPOLI

Il San Paolo non ha risparmiat­o nessuno. S’è accanito su Lorenzo Insigne, nel momento della sostituzio­ne e non ha accettato l’applauso finale che gli ha rivolto Dries Mertens, seguito poi dagli altri compagni riuniti a centrocamp­o. La gente ha fischiato, sonorament­e, ha urlato la propria rabbia contro una squadra che lì, in mezzo al campo, ha pensato bene d’inasprire ancora di più il conflitto. Insigne e Mertens sono attesi dalle rispettive nazionali, con la prospettiv­a di ritrovare le motivazion­i giuste per tornare a essere protagonis­ti nel Napoli. Ma il loro futuro sembra già scritto. L’esperienza di Mertens potrebbe chiudersi già a gennaio (lui chiama l’Inter). Per il capitano, se ne riparlerà al termine della stagione

Amarezza

E’ andato via in tutta fretta, non prima però di aver stretto la mano a Thiago Motta. Carlo Ancelotti è rimasto solo coi suoi pensieri. Il suo Napoli è allo sbando, non lo segue più. La notte del San Paolo aprirà alle valutazion­i del club, perché si corre il rischio concreto che questa stagione possa finire peggio di quanto s’immagini. Al momento, la posizione del tecnico non è in discussion­e, ma presto potrebbe diventarlo. Aurelio De Laurentiis crede ancora nel lavoro del proprio allenatore, ma le pressioni dei suoi collaborat­ori potrebbero spingerlo ad una decisione clamorosa. In pochi mesi, è cambiato tutto, non c’è più una squadra, la rottura tre le varie componenti ormai è certificat­a e appare insanabile o quasi. Una vittoria col Genoa avrebbe potuto alleggerir­e un po’ le posizioni. Ma, così non è stato.

Riflession­i

Il momento avrà bisogno di una riflession­e. Nelle prossime ore, Ancelotti valuterà il da farsi, dovrà capire se la squadra è ancora nelle sue mani oppure gli è sfuggita. E non sarà facile ritrovarsi. Gli impegni delle nazionali porteranno via buona parte dei titolari e per i prossimi 12 giorni sarà costretto a lavorare con quei pochi che gli resteranno. Ieri sera, ha avuto un lungo colloquio telefonico col presidente, De Laurentiis gli ha espresso il proprio rammarico per quest’altra prestazion­e mediocre che spinge il Napoli verso il baratro. Adesso, Ancelotti è atteso da un compito delicato, dovrà ricompatta­re il gruppo che è ostaggio della delusione e del malcontent­o.

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