La Gazzetta dello Sport

Fuori forma e svogliato Pioli lo esclude

L’ivoriano non convocato per scelta tecnica, paga una preparazio­ne non impeccabil­e Milan senza muscoli stasera

- Di Alessandra Bocci- INVIATA A MILANELLO (VARESE)

Sarà pronto per la nazionale ivoriana, non lo è per il Milan. La forma non smagliante è la spiegazion­e ufficiale per l’esclusione di Franck Kessie dal gruppo che ha lasciato Milanello in pullman diretto a Torino.

c’è scritto sulla fiancata, e sempre qualcosa di complicato per i rossoneri in questa stagione nata male. «C’è tempo, mancano tante partite, spero che i tifosi continuino a sostenerci come stanno facendo. Se in questo momento c’è qualcuno al Milan che non è in difetto, sono loro», ha detto Stefano Pioli.

Atteggiame­nti

Pioli lavora al Milan da un mese e sta già imponendo le sue regole. I giocatori lo preferisco­no a Giampaolo (c’è da dire che quando c’è un cambio di allenatore raramente si sentono voci in favore del partente) e Pioli non si scompone. «Se votano per me devono spingere tanto in campo. E vincere, questo conta». Spingere, restare concentrat­i, focalizzat­i: è quello che pare non abbia fatto l’ivoriano, apparso svogliato dopo le ultime panchine. Con l’allenatore non ci sono stati faccia a faccia rabbiosi: si parla di qualche ritardo agli allenament­i, di qualche arrivo in zona Cesarini, voci non confermate, ma quello che conta di più è l’atteggiame­nto del centrocamp­ista, che partirà per giocare con la sua nazionale contro Niger (in casa) e Etiopia (in trasferta). ma si è detto non al top. La decisione di non convocarlo contro la Juve, in una partita nella quale serviranno anche forza e muscoli in quantità, è stata presa di comune accordo, nel senso che Pioli ha visto il giocatore svogliato e poco motivato. Si è allenato male in settimana, il tecnico ha chiesto spiegazion­i, Kessie ha ammesso di non sentirsi particolar­mente pronto. Di comune accordo, si è deciso di rivedersi dopo la sosta di campionato. Il che non significa che non esista un problema: Kessie ha probabilme­nte capito di essere scivolato nelle gerarchie e ha perso lo spirito giusto.

Soluzioni

Quello che il tecnico rossonero chiede a tutti i suoi: attenzione, spirito di sacrificio. Pioli non è uomo di numeri, ma di fatti. Non crede che esista un sistema di gioco che risolve ogni cosa, crede che al Milan esistano qualità ancora inespresse, che potranno materializ­zarsi quando aumenteran­no convinzion­e e fiducia. Nel frattempo Kessie, uno dei pochi guerrieri della squadra, resta a casa a ritrovarsi, ma per il momento più che altro si ritrova sul mercato. Era già stato inserito nella lista dei possibili partenti in estate, ma le offerte arrivate dall’Inghilterr­a non lo avevano convinto del tutto e non erano state accettate. Probabile che da gennaio se ne cerchino altre: la storia di Kessie al Milan, dopo alti e bassi, sembra sempre più ai titoli di coda.

Ritorna?

E a proposito di mercato, Pioli risponde con fredda essenziali­tà alle domande su Ibrahimovi­c. «Un grande giocatore, ma se cominciamo adesso a parlare

17 marzo, Milan-Inter (finito 2-3). Kessie (anche nella foto a destra), sostituito, è trattenuto dai compagni. Evitata la rissa con Biglia (pettorina arancio) che gli rimprovera­va l’atteggiame­nto polemico dopo il cambio. Poi le scuse dei due in tv.

del mercato di gennaio...». Dalla Svezia sono rimbalzate in Italia altre diplomatic­he risposte di Maldini: «Ibrahimovi­c è ancora tra i migliori al mondo, ma non commento le voci di mercato». Il sogno è intatto, ma pare proprio un sogno.

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