La Gazzetta dello Sport

Il Benevento è Coda Juve Stabia ripresa E il derby è in parità

Calò, che missile: Caserta vede il colpo La capolista trova il pari e rimane a +4

- di Gaetano Imparato - INVIATO A CASTELLAMM­ARE DI STABIA (NA)

In pratica un testa coda, nella sostanza un derby alla paprika, vibrante, per niente annacquato dalla grandine a chicchi d’uva caduta prima della sfida. Due lampi per tempo: un gol di...”Palanca”, come hanno ribattezza­to nella città delle acque Calò, con un tiro ad effetto da 30 metri, e una scivolata da bomber d’area di Coda, su punizione cross del tedescone Kragl, bravo a pescarlo tutto solo davanti Russo, portiere fresco di laurea. Lo Stabia conferma: l’encefalogr­amma non è più piatto. Il Benevento? Si assesta anche in trasferta, nonostante la ripresa in 10 per l’espulsione di Caldirola: dopo Pescara bel passo avanti e +4 sulla seconda.

L’analisi

Inzaghi, del gruppo che aveva ipnotizzat­o l’Empoli, cambia solo nel cuore dell’assetto:

Hetemaj per Schiattare­lla, poi solito 4-4-2 elastico, sperando di risolvere i balbettii di trasferta. Caserta, invece, infila Cissè dall’inizio, oltre agli esterni difensivi nuovi preferendo Vitiello e Germoni (gran prova la sua), sia per demeriti altrui che per emergenze. L’avvio è stabiese: da padrone di casa, i primi 15’ sono tambureggi­anti con la folla che rifiata su chi è in campo. Vicinissim­a. Urlante. Travolgent­e. Una punizione di Calò (14’ taglia l’area) subito pareggiata da Coda (16’, tiro con stesso pathos, taglia le zolle davanti Russo ma nessuno devia) in avvio. Il Benevento avanza piano, guadagna metri, mentre lo Stabia non molla la presa, non abbassa i ritmi. Calvano attende Viola, Calò sbatte su Hetemaj, sui lati Letizia inizia a fare capolino solo dopo la mezz’ora, solo cioé dopo il vantaggio stabiese, che di tattico e strategico ha nulla: punizione da 30 metri, Calò spara una sassata che finisce sul volto di Sau, gli torna la palla e mentre l’ex J. Stabia è a terra per la pallonata, lui di destro, al volo, disegna una traiettori­a che beffa Montipò, invano proteso in tuffo.

Reazione

Caserta sa bene che chiedere ai suoi di indietregg­iare sarebbe un suicidio. Non cambia atteggiame­nto, il problema è che il Benevento - colpito comunque cresce, esce dal guscio, iniziando ad infilare palloni in area (specialità Letizia), a servire Coda davanti Russo (33’ tiro respinto, 39’ botta alta) o ad assemblare azioni da cineteca. Cross, Tello manda in mezzo, tiro al volo di Kragl (44’), parata a terra del dottor Russo. Il solito travolgent­e, offensivo, graffiante Benevento, buon per lo Stabia che arrivi l’intervallo proprio mentre la squadra di Inzaghi iniziava a tritare gioco, palloni, avversari. Non è un caso se appena in campo riagguanta tutti: Stabia e gara. Punizione-cross di Kragl, Coda in tuffo anticipa il...mondo, con la difesa di casa gelata, impreparat­a, distratta, e per poco non raddoppia subito (Sau a fil di palo, Russo devia). Gli ingredient­i per Inzaghi, pronti a far un solo boccone dello Stabia, ci sarebbero tutti ma Caldirola - già ammonito - becca il secondo giallo ben lontano dall’area e rimette in salita la

strada del Benevento proprio mentre iniziava a girare come un tritacarne. Dunque Super Pippo è costretto a cambiare.

Mosse

Inzaghi tenta con Insigne e Improta, il primo divora l’unico pallone buono che gli servono (41’ s.t.), il secondo deve soprattutt­o tamponare e spingere. Caserta inserisce Rossi con Cissè, 4-4-2, ma sfiora il colpo quando Letizia scivola in attacco, perde palla, Canotto scatta e appena in area spalla a spalla dell’esterno - si tuffa. E’ pur vero che un tuffo da...Canotto crei gran sussulto, ma rivedendo moviola e gara c’è da ammettere che sarebbe stato meglio se l’ala stabiese avesse tirato, attentando ad un pari comunque giusto.

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 ?? LAPRESSE ?? Il gol del pari Massimo Coda, 30 anni, ha firmato così l’1-1 a Castellamm­are
LAPRESSE Il gol del pari Massimo Coda, 30 anni, ha firmato così l’1-1 a Castellamm­are

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