La Gazzetta dello Sport

Pisa, un finale pazzesco Benedetti fa il ribaltone Spezia: soltanto Ragusa

Segna Marconi, poi i due gol liguri Gyasi divora l’1-3 e arriva il crollo

- di Alessio Carli - PISA

Estasi e tormento nel derby tosco-ligure per eccellenza, con un finale pazzesco che è il sogno (o l’incubo) di ogni tifoso. L’estasi è del Pisa che, sulla gambe e sull’orlo del crollo, ha spremuto le ultime gocce di energie mentali per ribaltare la partita in sei minuti a cavallo del recupero. Il tormento è dello Spezia che, sotto a fine primo tempo, dopo aver effettuato il sorpasso e in pieno controllo della partita, ha sprecato due volte in modo clamoroso il colpo del definitivo k.o. con Mastinu e l’ex Gyasi (qui bravi anche Gori e Lisi nella chiusura). «Siamo tornati a commettere quelle ingenuità sia davanti che in difesa che ci avevano penalizzat­o altre volte» ha commentato Italiano l’incredibil­e sconfitta maturata con tre gol subiti di testa e che mette fine alla mini serie positiva di 4 gare.

Questione di derby

«Il pareggio sarebbe stato più giusto, lo Spezia non meritava di perdere» ha ammesso D’Angelo, che però ha visto restituirs­i dalla sorte quel che aveva perso immeritata­mente negli altri due derby con Empoli e Livorno, reagendo allo 0-3 di Pescara con la seconda vittoria consecutiv­a in casa. Inoltre, anche il Pisa si era buttato un po’ via dopo un’ ottima prima frazione, in cui l’inedito schieramen­to ad albero di Natale ha sporcato il palleggio dello Spezia grazie al doppio al lavoro di Masucci, Fabbro e Siega, e offerto più soluzioni offensive, capitalizz­ate dal ritorno al gol del vice-capocannon­iere del torneo Marconi dopo 571’ di digiuno (testa su cross di Masucci). Ma dopo l’intervallo i locali si sono abbassati troppo per i soliti limiti di tenuta fisica, dando fiducia allo Spezia.

I colpi di testa

I liguri hanno cominciato a prevalere nel possesso palla e sono decollati grazie alla mossa di Italiano, che ha tolto Ricci (sul quale i toscani raddoppiav­ano sempre) per inserire Mastinu e dare meno punti di riferiment­o in mezzo al campo. Subito è arrivato l’uno-due di Ragusa, spietato nel concludere in area (la prima volta con la deviazione di Aya) sui due filtranti di Maggiore. I 700 tifosi arrivati da Spezia hanno fatto sentire forte il loro boato, in campo sembrava esserci solo una squadra. Il

Pisa pareva smarrito ma la spinta dell’Arena Garibaldi ha dato la scossa ai ragazzi di D’Angelo, che hanno trovato la lucidità per applicare gli schemi da fermo. Aya ha incornato su calcio d’angolo battuto da Gucher, poi Pinato servito sulla fascia ha pennellato un cross sul secondo palo dove l’ex Benedetti è volato sopra tutti per il 3-2 definitivo. Il difensore non segnava da 6 anni, quando con la maglia dello Spezia fece gol al Livorno: l’uomo del destino per decidere un derby storico.

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LAPRESSE Il tecnico Luca D’Angelo, 48 anni, per la seconda stagione al Pisa
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