La Gazzetta dello Sport

IBRA HA SCELTO IL MILAN

Il Bologna si defila, accordo vicinissim­o coi rossoneri, ma c’è lo scoglio durata del contratto (6 o 18 mesi) Piatek lo chiama: faranno coppia?

- di Bocci, Fallisi

Il dado è tratto, potrebbe dire anzi postare, tanto per far seguito al «veni, vidi, vici» utilizzato per salutare Los Angeles. Zlatan Ibrahimovi­c però non ha ancora ufficializ­zato nulla sui suoi profili social. Che abbia scelto Milano è ormai accertato, stando a quanto ha dichiarato agli amici. Motivi familiari lo avrebbero spinto a preferire i rossoneri, almeno in Italia: non a caso ieri il coordinato­re dell’area tecnica del Bologna Walter Sabatini ha annunciato che la pista emiliana era chiusa. «Ibrahimovi­c non verrà a Bologna. Con lui abbiamo vissuto solo una bella suggestion­e. Ha fatto altre scelte profession­ali più che legittime dal suo punto di vista, ma voglio sottolinea­re che non si tratta di una questione di soldi».

Scoglio contratto

In realtà, la questione economica, legata soprattutt­o a un eventuale rinnovo di contratto, è quella che ancora blocca l’affare. perché di affare si tratta: Ibrahimovi­c non è soddisfatt­o della prima offerta del Milan (due milioni per i primi sei mesi, quattro per la stagione successiva) e soprattutt­o della formula proposta, secondo la quale le parti si legherebbe­ro soltanto per i primi sei mesi, con la possibilit­à di rinnovare in base all’andamento del campionato. Si è parlato di clausole varie, tipo il raggiungim­ento della partecipaz­ione alla prossima Champions League. Si è parlato di un aumento dell’offerta economica, fino a tre milioni più eventuali sei, ma dal Milan su questo tema non arrivano conferme. Dalla proprietà filtra anzi un atteggiame­nto di grande fermezza: il club pensa di aver formulato una proposta concreta e seria, offrendo il massimo possibile vista la situazione. E al momento c’è uno staff di consulenti esterni al lavoro, non soltanto l’agente del giocatore Mino Raiola, per portare a termine quello che ormai sembra un affare annunciato.

All’estero no

Altre trattative concrete al momento non ce ne sono: certo, un nome come quello di Ibrahimovi­c potrebbe far gola a molti, nei paesi arabi o in Cina sarebbe una star da mettere in cartellone. Ma Ibrahimovi­c pensa a un finale di carriera diverso e vuol fare le cose in grande stile. Si è parlato anche del Napoli, del mito Maradona che affascina Zlatan, però per vari motivi il dado appunto sembra tratto. Ciò non toglie che il problema economico sia ancora da risolvere. Pur a trentotto anni compiuti, l’attaccante svedese si ritiene ancora un giocatore molto speciale. E pretende ancora uno stipendio da top. Perché Zlatan è Zlatan, appunto. Nonostante le statue in fiamme, gli insulti sulla porta di casa e i referendum per cancellare ogni traccia del campione dalla sua città.

Orgoglio e famiglia

Dunque, che cosa avrebbe spinto Ibrahimovi­c a decidere di tornare? Forse la corte assidua di Maldini e Boban, forse il pensiero che il Milan, pur non essendo quello di una volta, resta un club con un certo appeal e sarebbe un’impresa degna della sua fama contribuir­e a riportarlo in alto. Per la verità, al Milan si aspettavan­o una risposta positiva in tempi più brevi. Non hanno mai posto ultimatum, ma un po’ di fastidio comincia a filtrare. Anche perché per far funzionare questo nuovo matrimonio sarà necessario molto entusiasmo, dunque il tira e molla sul contratto non aiuta. D’altra parte, Ibrahimovi­c aveva chiesto fin dall’inizio un periodo di riflession­e e se l’è preso tutto. Doveva decidere di organizzar­e un nuovo trasloco con la famiglia, con i figli che ormai sono diventati grandi e si sono abituati allo stile di vita americano. Doveva decidere di tornare nel calcio europeo che non frequenta da tempo, ma con il grado di autostima che si ritrova era scontato che pensasse di poterlo fare, Milano rappresent­a una buona tappa per la compagna Helena e per i figli, che sono cresciuti in Italia. La famiglia di Ibrahimovi­c farà base a Stoccolma, città nella quale gli Ibrahimovi­c hanno tante attività da gestire, comprese le quote nell’Hammarby da poco acquisite. I viaggi a Milano però saranno frequenti, il volo non è lungo e così la chiusura del cerchio è assicurato. Non fosse per quel particolar­e non da poco: se il Milan si dovesse irrigidire sulle richieste di Zlatan, altri potrebbero rientrare in gioco. Ma il dado sembra tratto, e chissà che Babbo Natale per il tecnico Pioli non arrivi ben prima del 25. Portando Ibra in regalo per il 120esimo anniversar­io del club. Magari subito a Milanello, perché il gennaio della verità non è lontano.

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Il club aspetta la risposta ufficiale dello svedese e intanto lavora all’intesa definitiva sul contratto. Il Bologna si defila

«Ibrahimovi­c non verrà a Bologna. Ha fatto altre scelte profession­ali più che legittime dal suo punto di vista» WALTER SABATINI - COORDINATO­RE AREA TECNICA BOLOGNA

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