La Gazzetta dello Sport

Doping, Russia 4 anni fuori dalle Olimpiadi

Duro il premier. Rodchenkov, l’uomo che con le sue denunce aprì lo scandalo: «È la giusta punizione»

- di Buongiovan­ni, Piccioni

gola, al proprio nome e al proprio status.

Gli scenari

Cosa accadrà adesso? Il Board della Rusada, l’agenzia antidoping russa, giovedì 19 – nell’ambito dei 21 giorni di tempo a disposizio­ne – si riunirà per decidere se respingere il provvedime­nto votato ieri all’unanimità dai dodici membri dell’Esecutivo della Wada, l’italiano Francesco Rici Bitti compreso.

Eugene (Oregon, Usa) Dal 2015, in atletica, solo partecipaz­ioni individual­i. Ma ora anche il sistema di ammissione di atleti neutrali è congelato La Wada stessa, nel caso, aprirà un procedimen­to presso il Tas, che avrà potere decisional­e definito, entro un tempo stimato di tre mesi. E il Tas, ben difficilme­nte, letteratur­a alla mano, potrà dar ragione alla Russia. A quel punto entreranno in gioco i poteri forti. Vladimir Putin, anche presidente onorario della federjudo internazio­nale, pur mai apertament­e, di recente ha fatto intendere che, se si fosse arrivati a una situazione come quella in essere, l’ipotesi boicottagg­io non sarebbe stata campata per aria. Per quali manifestaz­ioni, ora, è difficile dirlo.

Per l’Italia

Lo sport mondiale, naturalmen­te, monitora con estrema attenzione la situazione. Alcuni Paesi potrebbero anche beneficiar­ne. Pure l’Italia. Il Setterosa, la Nazionale di pallanuoto femminile, per esempio, se non ci riuscirà agli Europei di gennaio, andrà a caccia della qualificaz­ione per Tokyo 2020 in un preolimpic­o da disputarsi in marzo a Trieste, dove la Russia sarebbe una delle avversarie da battere. La squadra di ginnastica artistica maschile è la prima esclusa e potrebbe persino sperare in un ripescaggi­o. E in tutte le altre discipline ci potrebbero essere molti rivali in meno coi quali fare i conti.

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Parigi (Francia)

Dal 2015, in atletica, solo partecipaz­ioni individual­i. Ma al momento il sistema di ammissione di atleti neutrali è congelato

Madrid (Spagna) Gli organizzat­ori restano in stand by in attesa della scadenza dei termini per il ricorso al Tas

DICONO

LItinerant­i Partecipaz­ione regolare: la Russia disputerà due partite del proprio girone a San Pietroburg­o

Qatar

La Russia parteciper­à alle fase di qualificaz­ione, ma resta da chiarire cosa accadrà per la fase finale a Russia si sente accerchiat­a. Minime ammissioni di colpevolez­za, ma le reazioni, anche ai più alti livelli, sono quelle di chi si sente vittima di un complotto politico. Il premier Dmitry Medvedev ha dichiarato che è «impossibil­e negare che nella nostra comunità sportiva non ci sia un problema di doping», ma nello stesso tempo ha aggiunto che «il fatto che queste decisioni continuino a ripetersi e siano spesso applicabil­i a quegli atleti che sono stati già sanzionati, fa pensare a un’isteria anti-Russia che è diventata cronica». Il ministro dello Sport Pavel Kolobkov parla apertament­e di

Polonia e Olanda Possibile partecipaz­ione con una squadra composta da giocatrici «conformi», senza bandiera e senza inno

Pechino (Cina) Parteciper­anno, da indipenden­ti, solo gli atleti (anche delle squadre) ritenuti «conformi», senza bandiera e senza inno una decisione politica, pensando agli sforzi che secondo lui il paese ha fatto per ripulire il proprio sistema anche con il coordiname­nto della Wada: «È giusto appellarsi al Tas, abbiamo buone speranze». Un ottimismo certamente non condiviso da Yury Ganus, capo della Rusada, l’agenzia antidoping nazionale: «Siamo di fronte a una tragedia per gli atleti russi puliti che starebbero già pensando di lasciare la Russia per poter competere alle Olimpiadi, anche perché non abbiamo nessuna chance di vincere in tribunale. Ora intervenga Putin».

Basta bugie

Durissimi anche i grandi eroi dello sport russo di oggi e di ieri: «Non ho parole - accusa l’oro olimpico di lotta nel 2008 Aslanbek Khushtov — com’è possibile respingere atleti che si sono preparati anni per l’obiettivo dei Giochi? Questa è solo politica, non annuso niente che sia sport». Più morbido il leggendari­o Vladimir Salnikov, primo uomo sotto i 15’ nei 1500 sl e oggi presidente della federnuoto

San Pietroburg­o (Russia)

È confermata: la manifestaz­ione è considerat­a di carattere continenta­le

Russia

Possibile partecipaz­ione con una squadra composta da giocatrici «conformi», senza bandiera e senza inno

R.Ceca, Georgia, Germania, Italia La Russia dovrebbe partecipar­e regolarmen­te alla fase di qualificaz­ione: è una rassegna continenta­le

Tokyo (Giappone) Parteciper­anno, da indipenden­ti, solo gli atleti (anche delle squadre) ritenuti «conformi», senza bandiera e senza inno di Mosca è più morbido: «Avremmo preferito che i nostri atleti potessero gareggiare con la bandiera e l’inno, ma le circostanz­e sono differenti: l’importante è che gli innocenti siano in grado di inseguire i loro sogni». Vyacheslav Fetisov, gloria dell’hockey ghiaccio sovietico e oggi deputato, parla di «inutile punizione collettiva», ma dal coro si stacca ovviamente la voce di Grigory Rodchenkov, l’ex direttore della Rusada che con le sue denunce ha scoperchia­to il marcio dell’antidoping russo e oggi vive sotto protezione negli Usa: «Finalmente la frode, le menzogne e le enormi falsificaz­ioni hanno avuto la giusta punizione, ma c’è ancora molto da fare. perché gli atleti non si dopavano da soli: vanno scovati e puniti i medici, gli allenatori e i manager che procuravan­o le sostanze illecite, che hanno nascosto per anni le malefatte. Si tratta a tutti gli effetti di criminali».

Nessuna possibilit­à di vincere l’appello al Tas: ora deve intervenir­e anche Putin

Gli atleti non si dopavano da soli, vanno puniti quelli che li hanno coperti

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COLOMBO Un simbolo Mariya Lasitskene, 26 anni, ai recenti Mondiali di Doha, d’oro con una divisa neutra Ganus Capo della Rusada

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