Napoli: Ancelotti al passo d’addio Gattuso è pronto
Con un pareggio contro il Genk è qualificato Ma De Laurentiis potrebbe cambiare lo stesso
C’è tanto di strano in questa vigilia. Lo sforzo di Carlo Ancelotti, che prova a diffondere serenità, lì dove la tensione si taglia a fette. L’incontro segreto che Aurelio De Laurentiis ha avuto con Rino Gattuso il quale, probabilmente, è destinato a rilevare l’amico Carletto sulla panchina napoletana: domani o al massimo dopo la gara col Parma, in programma sabato pomeriggio, al San Paolo. Insomma, un qualcosa d’incredibile, davvero, in un clima che sa tanto di surreale. Il sorriso di Ancelotti è forzato, risponde alle domande con una calma apparente. «Mi chiedete se ho parlato con il presidente. Certo, lo faccio quotidianamente. Abbiamo analizzato la partita di Udine e ora siamo concentrati sul Genk», ha spiegato il tecnico. Già, la gara coi belgi. Potrebbe essere l’ultima di Ancelotti sulla panchina del Napoli. Molto dipenderà dal risultato e dalla prestazione che la squadra saprà offrire. Perché se né l’una e nell’altra convincerà la dirigenza, allora si passerà all’azione, si discuterà con il tecnico emiliano e si cercherà una soluzione che accontenti tutti, ovvero, una risoluzione consensuale del contratto con tanto di buonuscita. Dopodiché, si passerebbe alla fase 2, ovvero, la firma di Gattuso per un accordo che dovrebbe legarlo al Napoli per i prossimi 18 mesi. Di questo hanno discusso le parti, domenica mattina in Filmauro.
Valigia pronta
Dunque, la notte che verrà potrà essere quella della svolta. Il Napoli non vince da 9 partite (7 di campionato e 2 di Champions), una condizione che non è più sostenibile. Se n’è convinto pure De Laurentiis, che non avrebbe voluto mettere in discussione l’allenatore. Ma c’è il rischio che la situazione attuale possa entrare in una fase di stallo dalla quale, poi, sarà difficile venirne fuori. Non c’è più nulla che possa tenere in piedi il rapporto tra Ancelotti e buona parte dello spogliatoio, i leader l’hanno mollato, così come viene evidenziato dalle loro mediocri prestazioni che non hanno alcuna attentante per poterle giustificare. «Un allenatore deve sempre avere la valigia pronta, non può disfarla. Il fatto che io sia in discussione, credo che sia normale considerati gli ultimi risultati. Io sono preparato, ho già vissuto un’esperienza del genere (Bayern Monaco ndr) e non sono spaventato dal fatto che la società possa esonerarmi o che io decida di andare via».
Scarso rendimento
Serve almeno un punto, stasera. E se ne arrivassero tre sarebbe ancora meglio, ci potrebbe essere la possibilità di chiudere il girone al primo posto se il Liverpool non dovesse vincere a Salisburgo. Ma prima di guardare oltre, bisogna dimostrare che qualcosa potrebbe cambiare, magari battendo il Genk e ritrovando le motivazioni necessarie per riprendere il cammino in campionato. «Non posso far finta di niente», ha ammesso Ancelotti. «La squadra non si sta esprimendo per quelle che sono le proprie qualità. Sono convinto che questo è soltanto un periodo no, che finirà, ma non possiamo tirarla troppo per le lunghe». Molto dipenderà, ovviamente, dai giocatori, perché poi, alla fine, sono loro che determinano i risultati. «Non vorrei mai che i calciatori giocassero per me. Se fosse così, mi verrebbero molti dubbi», ha osservato, prima di confermare il probabile rientro di Milik e Allan per questa sera. Poi, ha concluso con una battuta si Ibrahimovic. «Se gli ho parlato? Si, ci siamo sentiti ieri sera (lunedì ndr). Cosa ci siamo detti? Niente di che, abbiamo parlato del clima di Los Angeles e che li si sta bene…», ha ribattuto con un bel sorriso ironico. Dovremmo essere alla battute finali, dunque, dell’avventura napoletane dell’allenatore più vincente di sempre anche se lui dispensa serenità. «State tranquilli, non vi preoccupate per me», ha detto. Tranquilli, certo, ma nessuno avrebbe mai immaginato che Napoli potesse vivere un’umiliazione del genere, con parte dei giocatori ammutinati e con un allenatore sfiduciato che aspetta che sia la società a licenziarlo. No, questa mortificazione se la sarebbe risparmiata volentieri, l’ambiente.