La Gazzetta dello Sport

Alla sesta Leo riposò

Valverde: «Non devo spiegare le mie scelte...»

- di Valerio Clari- MILANO

Il tecnico del Barça: «A Milano siamo già stati grandi anche senza Messi...»

Sono spariti sei Palloni d’oro da San Siro, ma nessuno degli oltre 70mila interisti presenti stasera sembra intenziona­to a sporgere denuncia. Anche il migliaio di catalani potrebbero farsene una ragione: li ritroveran­no a casa, hanno la pancia europea piena e un Clasico che incombe. Si dorranno giusto i pochi neutrali, qualche esteta, i bambini che aspettavan­o la Pulce coi superpoter­i. Leo Messi non è a Milano, non giocherà contro l’Inter, è rimasto a Barcellona. Non convocato, in vista di Real Sociedad e Real Madrid. In fondo, è logico, come argomenta Valverde: «Veniamo da gare importanti, avremo gare importanti e qui siamo primi e qualificat­i. E l’anno scorso qui abbiamo fatto una grande partita senza Messi».

Otto anni dopo

Anche così, però, l’assenza fa rumore visto che Leo non ama lasciare per strada occasioni per rimpinguar­e il suo “magro” bottino in Champions (140 partite e 114 gol). Il tecnico non toglie i dubbi sul fatto che la soluzione “riposo” sia stata concordata col numero 10: «Le cose interne restano interne e le decisioni sono dell’allenatore. Non devo spiegare perché convoco uno e non l’altro”. L’altro, però, ha quella sacca di palloni d’oro al seguito e soprattutt­o non restava fuori da una gara di Champions in cui era “sano” dal dicembre 2011 (Barça-Bate Borisov 4-0). In totale ha “riposato” in 8, e 4 erano della stagione 2004-05, quella della rivelazion­e, in cui ancora non giocava per “scelta tecnica” (ok, suona strano). Le altre, tranne il Bate, sono tutte dello scorso decennio, più recentemen­te è stato portato in gruppo anche da infortunat­o: «L’anno scorso venne qui “rotto” - continua Valverde -. Finì in tribuna e poi giocò tre giorni dopo col Betis. Sapete quello che significa per noi e quanto condiziona i rivali, ma contro l’Inter un anno fa non ci fu né all’andata né al ritorno”.

Due titolari?

Leo è solo la punta di un iceberg pieno di lettini, da riposo o da recupero di infortuni. In infermeria ci sono i laterali Jordi Alba

e Semedo, il motore brasiliano Arthur, e “mister 105 milioni più bonus” Dembelé. Con Leo sono rimasti a Barcellona, in vista Liga, Piqué e Sergi Roberto. Qualche altro fenomeno potrebbe guardare dalla panchina, con De Jong e Busquets fra i principali indiziati, ma anche

Suarez non è sicuro di un posto dal 1’. Luis potrebbe essere uno dei due titolari “sopravviss­uti” al turnover, ma l’altro è Griezmann e basta per fare paura. La rotazione pesante però non è una novità assoluta. In questi ultimi anni il Barça è spesso arrivato tranquillo all’ultima e ha sempre fatto turnover. Nelle ultime due stagioni, con Valverde, ha messo in campo contro Sporting e Tottenham formazioni altamente sperimenta­li (6-7 riserve e Messi subentrant­e) e, sottolinea il tecnico, “non abbiamo mai perso. Bisogna sempre giocarsela sul campo, all’Inter col Psv bastava vincere e non ci sono riusciti». Con i portoghesi vinsero 2-0, con gli inglesi fecero 1-1: quel mezzo regalo non fu sfruttato. Questo?

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EPA Pallone d’oro Leo Messi, 32 anni, da sempre al Barcellona, dove ha vinto tutto. Ha appena conquistat­o il suo sesto Pallone d’oro
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