Salisburgo sogna con bomber Haaland. Klopp: «Nervi saldi»
Il tecnico del Liverpool: «Il norvegese ha talento, blocchiamogli le fonti» E lui: «Per me la sfida più importante»
Stranezze del calcio: la Premier in pugno ad inizio dicembre, la qualificazione agli ottavi di Champions ancora in bilico alla vigilia del sesto turno. Questa serata del Liverpool è un inno al paradosso, con i campioni in carica costretti a non perdere a Salisburgo per proseguire la marcia in Europa. Una situazione surreale, in uno stadio esaurito da un mese – la capienza è di 29.520 posti, ma le richieste erano state 100 mila – e contro un avversario che non ha mai battuto nella sua storia i club inglesi. Il Salisburgo sogna, perché battendo il Liverpool sarebbe qualificato, indipendentemente dall’esito del match del San Paolo. Con il 4-3 subito all’Anfield, ogni successo con un gol di scarto fino al 3-2 porterebbe gli austriaci agli ottavi grazie ai gol segnati in trasferta. E anche in caso di pari del Napoli e arrivo tutti a 10 punti, azzurri primi con 8 e austriaci e inglesi a 4 coi primi che si qualificherebbero per miglior differenza reti.
Il norvegese
La speranza degli austriaci si chiama Erling Braut Haaland, 19 anni, attaccante norvegese, 28 gol in 21 gare, compreso quello rifilato ai Reds all’Anfield: «Non abbiamo nulla da perdere, per me è il match più importante della mia carriera, sto vivendo un sogno», dice il ragazzo, già nel mirino dei club europei più importanti, Manchester United compreso.
Il Liverpool ha il destino tra le sue mani e Jurgen Klopp non si tira indietro: «Sappiamo che sarà dura, stiamo giocando al ritmo di una gara ogni tre giorni, ma questa è la realtà e l’affrontiamo senza paura, senza cercare scuse. Incontreremo un avversario forte. La gara dell’Anfield è un avvertimento per tutti. Non sono nervoso, ma avverto la normale tensione di queste partite. Haaland? È giovane ed è un vero talento. I calciatori come lui vanno fermati cercando per prima di cosa di bloccare i rifornimenti. La cosa più importante sarà il comportamento complessivo della squadra: mettere da parte la Premier e pensare alla
Champions. Non servono strategie particolari per concentrarci sull’obiettivo: basta e avanza la parola qualificazione». Il Liverpool vuole evitare di essere il primo club campione in carica ad essere eliminato nella fase a gironi dopo sette anni: l’ultimo fu il Chelsea, nel 2012. Mané e Keita sono gli ex illustri del match: il senegalese giocò a Salisburgo dal 2012 al 2014 – 63 presenze e 31 gol -, Keita dal 2014 al 2016. Mané è in forma splendida: potrebbe essere lui l’uomo qualificazione.
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