La Gazzetta dello Sport

Di nuovo solido e crea di più Adesso progetta la scalata

Tre vittorie nelle ultime quattro gare, due senza Belotti Cresciute del 30% le occasioni, ridotti del 24% i tiri presi

- Di Mario Pagliara

a riacceso i motori, e ora sì che può preparare un finale d’anno lanciato. Un passettino alla volta Walter Mazzarri sta ritrovando il suo «vecchio» Toro, quello con il marchio originale, costruito sui principi della solidità e della produttivi­tà offensiva. L’ultima coda di autunno ci riconsegna un Toro che dà nettamente la sensazione di essere pronto a progettare la scalata in classifica. Lo dicono le tre vittorie (Brescia, Genoa e Fiorentina) conquistat­e negli ultimi trecentose­ssanta minuti, in mezzo c’è la sola sconfitta contro la corazzata Inter di Conte che poteva starci. Nove punti su dodici, sette gol all’attivo, uno solo incassato tra Brescia, Genova e Fiorentina, cinque giocatori diversi a segno (Belotti, Berenguer, Bremer, Zaza e Ansaldi). Nonostante l’infortunio del Gallo, assente in due occasioni il Toro è tornato a marciare, spegnendo ogni contestazi­one. Ma c’è di più...

Si ricompone il muro

L’incipit del progetto Mazzarri è una narrazione che parte dagli automatism­i e dalla solidità. Principi che sembravano assimilati nello scorso girone di ritorno, sotto i quali si è aperto qualche scricchiol­io nella prima parte di questo campionato. Voltando lo sguardo poco poco dietro, ci si accorge che è in atto un’interessan­te mutazione. Si direbbe, un ritorno al passato: nelle ultime quattro partite, il Toro ha diminuito del ventiquatt­ro per cento i tiri subiti e Sirigu è stato obbligato a diminuire di quasi la metà il numero delle parate (il dato si attesta sul meno quarantadu­e per cento). Le cifre delle sole ultime due sfide (Genoa e Fiorentina) ci dicono che le parate del portierone granata sono calate addirittur­a del cinquanta per cento: si è passati da una media in campionato di quattro interventi a partita, a una media negli ultimi centottant­a minuti di due a gara. Il concetto è chiaro: nell’ultimo mese, al Filadelfia Mazzarri ha concentrat­o gli sforzi sull’assetto difensivo. I numeri (e le prestazion­i) cominciano a premiarlo. Lui vuole che l’imperforab­ilità torni ad essere il fiore all’occhiello del Toro, ecco anche spiegato perché domenica dopo un ottimo due a uno sulla Viola si è infuriato tanto per il gol preso allo scadere. Solidità significa anche maggior filtro del centrocamp­o: quel più undici per cento di palloni recuperati nelle ultime quattro partite è un ulteriore avviso di migliorame­nto. Seppure sia l’indicatore con la crescita minore, segno che su

RUOLINO NELLE ULTIME 4 a questo aspetto vi sono ancora margini per fare di più.

Squadra in salute

La bella vittoria contro Montella riporta in primo piano anche un Toro tornato ad essere in salute. La cartina di tornasole sono gli indici che raccontano il gioco offensivo di Mazzarri. E allora, ancora una volta, sono le statistich­e del periodo a scattare un’istantanea fedele. Il Toro è più creativo. Da Brescia a domenica ha prodotto il trenta per cento di occasioni da gol in più. E anche i tiri verso i portieri avversari sono lievitati del venticinqu­e per cento. Aiuta, senza dubbio, la versatilit­à tattica alla quale sta lavorando Walter per

TIRI TOTALI

MEDIA A PARTITA disegnare una squadra che sia sempre diversa e pronta a sfidare gli avversari in base alle loro caratteris­tiche, con il centravant­i, con il falso nove o con l’albero di Natale. Naturalmen­te, l’exploit di Zaza, la pericolosi­tà di Berenguer e la crescita vistosa di Verdi aggiungono benzina nel serbatoio di un Toro che ora può guardare a Verona e Spal con fiducia. La strada è quella giusta, il «vecchio» Toro è sulla via del ritorno. Prima di salutare l’anno, c’è ancora qualche punto da infiocchet­tare e da riporre sotto l’albero.

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OCCASIONI CREATE

In tutto il campionato

TIRI SUBITI

Nelle ultime 4

PALLONI RECUPERATI

Con FR7 la Fiorentina tornerà al 3-5-2, lo schema più affidabile. Con Ribery e Chiesa coppia in attacco come contro la Juve al Franchi e contro il Milan a San Siro. Le due partite più belle del campionato. I talenti Vlahovic e Pedro non sono ancora pronti per la pressione del momento. La squadra domenica dovrebbe riavere anche Pezzella (potrebbe scendere in campo con una maschera di protezione) e Badelj in regia.

Boateng in panchina

In questo momento delicato la Fiorentina ha bisogno di affidarsi all’esperienza. La Fiorentina sconfitta a Torino ha evidenziat­o grandi limiti di personalit­à. Montella potrà contare anche su Boateng, pronto fisicament­e. Ma Kevin Prince è destinato ad accomodars­i ancora una volta in panchina. Ieri sera intanto il Natale viola con Commisso e tutto il pianeta Fiorentina: «Non ho mai perso nella mia vita - ha detto il patron che ieri ha visitato anche la squadra in allenament­o - e non sono venuto qui per farlo, voglio vincere prima o poi». E, dopo un pensiero per il sisma di ieri in Toscana, ha parlato di mercato: «Stiamo pensando di fare certi acquisti - ha detto anche se so che è difficile».

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