La Gazzetta dello Sport

Strama lascia l’Iran: i tifosi protestano contro il club

Niente stipendi, l’allenatore risolve il contratto e torna in Italia, ma la piazza non ci sta e va sotto il Ministero

- Di Francesco Velluzzi- MILANO

In piazza per il calcio. Anzi no, per Strama. Diventerà un docu film? Per il momento è una storiaccia che vede coinvolto l’allenatore romano, ex Inter e Udinese, Andrea Stramaccio­ni che ieri è tornato in Italia dopo aver risolto unilateral­mente il contratto per «giusta causa» con l’Esteghlal, la principale squadra iraniana prima in classifica nella serie A locale. La decisione ha scatenato i tifosi del club di Teheran che sono andati sotto la sede del ministero dello Sport per protestare. Vogliono ancora Strama in panchina e mettono sotto accusa dirigenza del club e il ministero dello Sport che detiene la proprietà del club.

Zero soldi

Stramaccio­ni, atterrato ieri a Fiumicino, è stato costretto ad agire in questo modo. Da tempo lamentava una situazione che definire complicata è poco (dalla mancanza di un interprete in panchina nella prima gara al visto turistico scaduto che ad agosto gli ha impedito di tornare in Italia), ma aveva resistito portando la squadra in testa alla classifica. Il contratto firmato era buono, peccato che il tecnico non vedesse da mesi lo stipendio. Lui e il suo staff. Da qui la scelta forzata di gettare la spugna. Il presidente Amir Hossein Fathi è stato costretto a dare le dimissioni, ma il club ha detto che i mancati pagamenti sono dovuti a problemi burocratic­i e quanto prima cercherà di incontrare Strama.

Amarezza

Intanto l’allenatore aspetta da casa sua dove è rientrato ieri con un volo privato Teheran-Istanbul per poi proseguire con uno di linea per Roma. Con grande dispiacere. Perché, con entusiasmo, aveva deciso di cambiare vita, di mettersi in gioco andando ad allenare all’estero. Prima il Panathinai­kos in Grecia, poi lo Sparta Praga in Repubblica Ceca e quindi l’Iran. «È grande l’amarezza e il dispiacere che provo in questo momento — ha detto intercetta­to all’aeroporto romano — per il fatto che sia finita così, per la fine del percorso di un lavoro affascinan­te, di un’avventura diversa in quello che rappresent­a un nuovo calcio, quello asiatico. La mia volontà era quella di restare, dispiace lasciare la squadra in testa alla classifica. Un primato che mancava da sei anni. I tifosi sono davvero unici così come le persone iraniane, davvero fantastich­e. Purtroppo la situazione è degenerata, forse anche per le condizioni in cui vive il paese. In nome della squadra abbiamo cercato, tutti insieme, di lavorare al meglio e di arrivare in alto». C’è un solo modo per risolvere tutto: dare tutto quel che spetta a Strama e farlo tornare in una città che ama.

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ANSA In piazza La protesta a Teheran e Stramaccio­ni a Fiumicino
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