La Gazzetta dello Sport

L’emozione di Gomez: «Ricorderem­o questa notte tutta la vita»

La dedica di Percassi junior: «Per papà, il primo tifoso meritava una serata così»

- di Andrea Elefante - INVIATO A KHARKIV (UCRAINA)

Orgoglioso di questa squadra e dei tifosi. Grandi tutti, da Gasperini a Percassi

Impresa storica, anche io mi sono emozionato: sono un esempio

Il plauso di Buffon

Gigi Buffon, portiere della Juventus

Dedica e convocazio­ne, firmate Luca Percassi: «Questa vittoria è per papà, che è il primo tifoso dell’Atalanta e viene dal settore giovanile: una qualificaz­ione che è anche un grande premio per lui. L’ho sentito al telefono, la merita una serata così. Forse ci viene a prendere a Bergamo, magari lo troviamo ai piedi dell’aereo...». Non vestito da Babbo Natale, ma come se: «Per noi è una Santa Lucia anticipata, ma anche un Babbo Natale per dieci anni: ancora quasi non ci crediamo. La cosa più bella è la consapevol­ezza di aver fatto vivere una serata unica al nostro popolo e alla nostra città. È un grande successo portare più di cinquecent­o bergamasch­i in Ucraina. Strepitosi, come la nostra partita di stasera. Ma da domani si ricomincia a lavorare, con la forza di questa serata che è la più importante della storia di questa società».

Il brivido di Timothy

La storia di una Dea in paradiso che da quattro anni è fatta di tanto calcio e tanti gol. Perché l’ha detto anche la partita di ieri sera: le strade verso il gol dell’Atalanta sono infinite. Tanti, e di tutti: non è un mestiere per pochi, a casa Gasp. Ed è un mestiere che prevede pochissimi giorni di ferie: solo tre (Dinamo Zagabria all’andata, Cagliari e Sampdoria) in ventuno partite stagionali.

Nella notte del vincere o vincere, nei 90’ del segnare o segnare, un’altra dimostrazi­one del suo essere “speciale”: se non ci sono gli attaccanti, se non segnano gli attaccanti che ci sono, ci pensano i centrocamp­isti. Per primo Timothy Castagne, un brivido lunghissim­o anche per quei 2’ interminab­ili, prima del verdetto del Var. «Ho avuto un po’ paura, ma vedere tutti i compagni che si sono messi a correre verso di me è stato meraviglio­so».

Il post di Zapata

All’Atalanta era già successo di benedire la sua cooperativ­a del gol, dodici giocatori a segno finora fra campionato e Champions. È capitato di nuovo per scongiurar­e il timore che era diventato sospetto già lunedì, e il sospetto che poteva diventare cruda realtà ieri sera: l’Atalanta aveva già fatto i conti con l’assenza contempora­nea di Ilicic e

Zapata, che su Instagram ha postato la sua gioia a distanza (da Siviglia): «Sono emozionato e orgoglioso dei miei compagni, che hanno lottato fino alla fine per questo traguardo che passerà alla storia. Non vedo l’ora di tornare in gruppo per dare il mio contributo». Non era la sera giusta per doverli rimpianger­e insieme. Non li ha rimpianti. Anche se Muriel ha morso soprattutt­o su punizione. Anche se Malinovsky­i ha sentito allo stomaco i morsi del voler strafare, nella casa che fu sua solo per modo di dire. Anche se Gomez ha sterzato ovunque come sempre ma senza mai vedere la porta da vicino, semmai facendola vedere agli altri. «Io stasera non ho parole ha detto poi il Papu - questa è un’impresa incredibil­e, un’emozione unica, qualcosa che rimarrà nella storia del calcio e della società. Ognuno di noi ricorderà per sempre questa notte». È quasi commosso, il Papu, «ma noi veniamo tutti dal basso, qui è tutto figlio del lavoro e del sacrificio. Da quando è arrivato Gasperini, abbiamo un modo di essere e di lavorare come gruppo, dal più vecchio al più giovane, che ci fa tenere i piedi per terra. Sappiamo tutto quello che abbiamo fatto e quanto abbiamo lottato in questi anni per meritarci questo. Noi e i “pazzi” che ci hanno seguito fin qui».

I gol pesanti di Pasalic

Per meritare anche che il Manchester City, e Gabriel Jesus, al di là dei timori facessero il loro dovere. Come l’ha fatto, per chiudere di fatto la partita, Mario Pasalic, l’uomo dei gol che pesano. In campionato (la doppietta contro il Brescia), ma soprattutt­o in Champions: fu sua la firma dell’1-1 contro il Manchester City, la scintilla che ha riacceso il fuoco divampato ieri sera. È stato suo il 2-0 di ieri, il lampo che ha accecato definitiva­mente lo Shakhtar. E illuminato la strada per vedere più chiaro il bagliore del sogno della Dea. Che continua.

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Successo 1 Timothy Castagne, 24 anni, ha realizzato il gol dell’1-0 2 Mario Pasalic, 24 anni, ha siglato il raddoppio 3 Robin Gosens, 25 anni, esulta dopo la rete che ha chiuso il match 4 La festa dentro lo spogliatoi­o della Dea 5 A Bergamo i primi caroselli dopo l’impresa dei nerazzurri
AFP AFP EPA ANSA 5 Successo 1 Timothy Castagne, 24 anni, ha realizzato il gol dell’1-0 2 Mario Pasalic, 24 anni, ha siglato il raddoppio 3 Robin Gosens, 25 anni, esulta dopo la rete che ha chiuso il match 4 La festa dentro lo spogliatoi­o della Dea 5 A Bergamo i primi caroselli dopo l’impresa dei nerazzurri
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Il primo cittadino La gioia di Giorgio Gori, sindaco di Bergamo

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